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LA VOCE DIVENTA FACCIA!
I film di Frank Sinatra da salvare


 

QUALCUNO VERRÀ
(Some came running)

Di Corrado Barbieri


E’ uno dei tanti prodotti di Hollywood che colpiscono  l’insopportabile ipocrisia americana, e che come tutti non l’hanno nemmeno scalfita, indicandoci quanto sia impossibile debellarla! 
E quando è in gioco questo intento, l’interprete più adatto non può essere che Frank! Perfetto ed inserito in un cast che e’ il vero pregio di una storia, scritta da James Jones, abbastanza comune. Artefice  di questo genere impostato principalmente sui dialoghi e su schermaglie sentimentali,  e’ il regista Vincent Minnelli, che lo dirige nel 1958.
David Hirsh ( Sinatra), appena congedato a fine guerra, e’ salito a Chicago ubriaco su un Grey Hound e all’autista che chiede dove  è diretto, un commilitone risponde che sa solo che e’ di Parkman, nell’Indiana - una città natale inventata - da cui manca da 16 anni. Arrivati a destinazione con il bus quasi vuoto, l’autista lo sveglia dal torpore, ma da un angolo del bus salta fuori un’ altra persona, anch’essa in fase di smaltimento di alcool, Ginnie / Shirley McLaine, una puttana che David non si e’ accorto di aver portato con se’,  e che  rimarrà lì, in quella cittadina uguale alle mille altre che  si trovano lungo le route principali che attraversano gli States. 

Nella città c’è il fratello di David,  Frank Hirsh, interpretato dal sempre ottimo Arthur Kennedy (specializzato in parti scabrose e ambigue), gioielliere, banchiere, bigotto, uomo di spicco, con una moglie anche peggio di lui.
David, ribelle, sfrontato e anticonformista, ha talento, ha scritto  un libro, ma non e’ convinto se sfruttarlo o no. L’unica preoccupazione  appena sceso dal bus e’ depositare la cifra consistente, nascosta nelle mutande, vinta ai dadi a Chicago la sera prima, e trovarsi un albergo. Darà 50 dollari a Ginnie, ma non la vorra’ con se’.
La mattina seguente quel semplice deposito di denaro scatena il gossip cittadino : dopo 16 anni e’ tornato un compaesano, noto per la posizione del fratello  - che lo aveva  messo in un istituto alla morte della madre - che non deposita il denaro presso la banca del fratello ma in un’altra! 

Sta per realizzarsi il ricongiungimento familiare, ma l’incontro con un David trasgressivo, scrittore, militare ancora in divisa e’ già visto con terrore dal parentado borghese. Belli a questo punto i dialoghi tra gli ipocriti Frank Hirsh e moglie e un disincantato e provocatorio David, che li rassicura che se ne ripartirà al piu’ presto. 
In albergo David dapprima butta nel cestino il suo intero, sfogliazzato romanzo dattiloscritto, poi ci ripensa e lo salva, con riluttanza. Intanto si fa un giro per l’anonima cittadina, visita il negozio del fratello che gli dispensa alcuni consigli anch’essi ipocriti, vantando la posizione sociale raggiunta dal nulla, e poi si rifugia in un bar. Li c’è un tizio che ha saputo dai pettegolezzi la sua vicenda e del suo gruzzolo, e’ un giocatore  di professione, lo chiamano Fischio, Dillert, perché quando pronuncia la s fischia…e come abitudine non si toglie mai il suo portafortuna al gioco, un cappello da cowboy, e’ Dean Martin.

Il robustissimo cast che condurrà la pellicola e’ delineato e già si puo’ intravedere la piacevolezza del film: Frank Sinatra, Dean Martin, una Shirley McLaine frizzantissima e il sempre adeguato  Arthur Kennedy. Battute, dialoghi spiritosi, situazioni esilaranti, ma alternati alla vita grigia del posto. Ed ecco che si reinserisce il tema dirompente dell’ipocrisia. David e’ strattonato tra inviti familiari che non gradisce, le partite di poker nei dintorni che gli propone Fischio/Martin e le avances di Ginnie, che  ha trovato lavoro e che è stata sempre invaghita di lui. Cede più o meno a tutti ma il fratello gli presenta un serioso professore universitario,  Robert French, che ha una figlia insegnante di lettere, Gwen.

David ne e’ colpito, soprattutto intellettualmente, ma la donna è un’ americana classica del tempo, una bigotta che sentiamo tuttavia spiegare con passione alla sua scolaresca …quanto fossero avidi di vita e trasgressivi gli autori francesi ! Esaminerà il testo di David e lo troverà elettrizzante, spingendo in questo modo con forza David verso una possibile relazione.

Gwen, nonostante interesse e ammirazione, finira’ invece sempre per respingerlo per la sua concezione esistenziale . Intanto David cede alle pressioni di Fischio per fare un tour di poker nelle città limitrofe, in compagnia di Ginnie e di un’ amica. Eventi che significano risse, ubriacature, coltelli, e un arresto. Fatti che quando appaiono sui giornali scandalizzano ancor di più la professorina, di cui David e’ ormai decisamente invaghito ( Ginnie lo accuserà, gelosa, di avere il “ tira tira”…per lei). Gwen finira’ col respingere definitivamente  David, il cui libro sta  uscendo, grazie a lei, a puntate su un giornale. Rassegnato alla situazione, David si ritrova a leggere a Ginnie una  puntata, ma per quanto  lei si dica commossa, lui ha capito che la sua cultura non le ha permesso di apprezzarlo . Nella sua semplicità e sincerità Ginnie dirà in pratica che e’ bello e basta…La cosa li’ per li’ fa innervosire David, che però giocoforza accosta le due relazioni: con Ginnie, ex puttana, sinceramente innamorata di lui e con la professoressa che era stata in grado di apprezzare la sua opera ma che lo rigetta per ipocrisia . Contemporaneamente Fischio, lo spregiudicato frequentatore di bische, si aggiunge alla compagine degli ipocriti, e dice chiaro e tondo all’ormai intimo amico David che “ …nel caso si leghi a quella zozza, avro’ perso un  amico “.

E’ la catarsi di tutte le ipocrisie dell’America : la famiglia, la donna amata che gli pareva ideale e gli amici, tutti priviligegiano l’apparenza e il moralismo in ogni frangente !
David, già nauseato dal tutto, lo capisce, e chiede  improvvisamente e convinto a una Ginnie incredula e piangente di sposarlo, subito. E la cerimonia, frettolosa, avra’ luogo.

La pellicola e’ abbastanza lunga, e qui si verifica una sorta di forzatura del soggetto, volta probabilmente a costituirne il finale drammatico. Un alcolizzato di Chicago, pretendente geloso di Ginnie, che aveva avuto gia’ un diverbio con David, decide di ucciderlo e lo cerca per la città. E’ la festa celebrativa della fondazione di Parkman e una gran folla invade le strade . Ginnie viene a sapere quanto accade e corre tra la  gente per avvisare David, che si e’ recato a prenderle un dono. “ Some came running “ recita il titolo del romanzo e del film, noi lo vediamo qui : Ginnie corre disperatamente tra la folla per salvare David ( un’amica dell’autore del romanzo afferma invece in rete che il titolo e’ un riferimento a un passaggio del Vangelo), mentre la colonna sonora sottolinea la scena con un ritmo drammatico e crescente. L’assassino trova David e gli spara, ma Ginnie si e’ gia’ buttata sull’amato, salvandolo e rimanendo uccisa. L’amore anche stavolta, nel cinema, ha vinto le ipocrisie. La mesta scena del funerale di Ginnie, presenti Fischio e Gwen, chiude l’opera.

 

 

 
   
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