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QUEL VIVERE PER VIVERE DI YVES, TRA POESIA, MUSICA E AMORI






Di Vincenzo Grande






- Je voudrais tant que tu te souviennes... :

All' Olympia non piu' giovane, con l' assoluta naturalezza che era la sua qualita' piu' bella, anche se forse e' piu' esatto chiamarla umanita' con la caratteristica di affiorare in ogni istante, dal suo sguardo, dal suo aspetto maturo e un po' sofferto,dalle rughe evidenti dell'eta'. Yves Montand si rivolge alla grande platea, annuisce con qualcuno che ha suggerito qualcosa e gli si rivolge direttamente "Je voudrais..." attaccando "Les feuilles mortes" ed eseguendola in modo sublime, assoluto, lirico al punto di ipnotizzarci. In effetti e' in scena il binomio Montand/ Prevert, uno dei picchi d'arte piu' alti del secolo in fatto di poesie/canzoni/interpretazioni.
Questa era la caratura del personaggio.
I film in cui Ivo Livi (di Monsummano Terme), alias Yves Montand, ci ha regalato interpretazioni intense e drammatiche sono innumerevoli, e ne fanno uno dei piu' grandi attori di ogni tempo. Ma tra questi ha preso parte a lavori cosi' romanticamente penetranti e umani da renderli indimenticabili per ogni generazione a venire.
"Vivere per vivere" (Vivre pour Vivre - 1967) di Claude Lelouche, e' forse quello che maggiormente ci imprime, nella parte di Robert, l' Yves attore e uomo, che si avvale tuttavia in quest'opera di quella partner d'eccezione che e' Annie Girardot (Catherine). Una vicenda d'amore lunga e sofferta in cui sembra quasi che i due attori facciano a gara per superarsi, risultando alla fine entrambi di un fascino irresistibile. Un film certamente emblematico degli anni '60 , e non solo per le varie scene che ci riportano agli orrori delle guerre, dal Congo al Vietnam, ma proprio per le sue dinamiche sentimentali, quelle tipiche della modernita'.
E' quindi anche facile calarsi nei personaggi di Robert e Catherine rimanendo completamente coinvolti, effetto piu' raro con il cinema dei nostri giorni. E come spesso avveniva nelle produzioni di quegli anni, una colonna sonora di pregio, qui a firma di Francis Lai (con i bellissimi brani "Vivre pour Vivre" e "Teme de Catherine") imprime per sempre le scene nelle nostre menti.
Un'opera d'arte cinematografica quindi che abbina al fascino travolgente dei propri interpreti situazioni che ciascuno di noi in fondo puo' avere vissuto, e quando il tutto e' anche sottolineato da una musica originale, diventa una freccia che va diretta al nostro animo.




 

 

 
   
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