Menu' Cinema


   
 

 

Frank Sinatra 
La musica fu solo l’inizio 

 


di Corrado Barbieri


Una storia di Frank Sinatra? Di una parte importante della musica americana? Può sembrare tutto scontato, quasi quattro ore di film, attori non celeberrimi, perlomeno in Italia, puo’ sembrare uno dei tanti prodotti per amatori del genere e nostalgici di quel romanticismo anni 30/60 che ha allietato e reso piene le vite  di milioni di giovani e meno giovani in Occidente.
Nulla di cosi’ scontato. 
In realtà e’ la storia di 70 anni tra i più turbolenti, tragici ed affascinanti vissuti dal mondo attraverso quella di un uomo simbolo di tante cose : la modernità, l’arte, la caparbietà dell’umano, l’amore, il successo e il suo rovescio, il sogno americano, il cinema. E una cosa in piu’, era un italiano, non annacquato, sia chiaro, un italiano in quanto figlio di italiani! Immigrati, poveri, pieni di grinta di vivere e di riuscire nei loro intenti, nei loro sogni.  
Madre genovese, capace di intrallazzare quel tanto per far tirare avanti la famiglia con piccoli gesti a favore di politici locali, e capi di quartiere. Sinatra, nome diffuso di famiglie catanesi, era un pugile fallito, che la moglie riuscì a far entrare nel corpo dei pompieri di Hoboken, un sobborgo di New York.


Frank, piccolo, magrino ma tosto, rissoso, grintoso, mischiato nelle strade alle altre decine di ragazzetti, figli di operai, di bulli di quartiere, di aspiranti malavitosi, di bottegai, di tutto, ma con un intento naturale, il canto. Cantava fin da bambino, nel bar della madre, e gli avventori gli dispensavano qualche nichelino.
Siamo nei ruggenti anni 20, e dischi e radio iniziavano a trasmettere i brani cantati da Bing Crosby. Una rivoluzione, dal canto lirico o semi lirico si passava a quello confidenziale o ritmico, generi che alternavano swing e romanticismo .
Difficile per i giovani non innamorarsene. Quei cantanti erano demominati crooner, da una parola di origine tedesca che indica un suono di gola, pastoso, profondo.


“ Voglio fare il cantante”, disse ai suoi l’adolescente Frank, “ voglio essere come Bing Crosby “. E si tiro’ addosso per mesi l’ira di un padre che non voleva finisse come lui, e di una una madre scettica. Intanto conosceva una ragazzina siciliana, Nancy, pronta ad assecondare quel suo  ambizioso e apparentemente impossibile desiderio. 
Caparbio, duro all’occasione, passionale, generoso, determinato, con un carattere per nulla facile, Frank capì le mosse che doveva fare, prese lezioni di canto, accettò piccoli ingaggi in tristi locali di periferia, e si unì a un gruppetto vocale semidilettante, gli Hoboken Four , che riusciva a farsi ascoltare nelle radio locali. Finché iniziò a incrociare la sua gioventù con la storia. In quel momento in America quella del jazz. E la sua voce, gia’ particolare, supportata da un modo di porgersi gia’ artistico, colpì il trombettista Harry James, che in quel momento, siamo ormai negli anni 30, stava scalando le classifiche. Harry lo volle con sé come cantante dell’orchestra. In quel momento la formula era quella. 


Philip Casnoff/ Frank, in questo filmato, e’ un attore apparso pochissimo in Italia, in particolare in serie televisive di tema storico, dove faceva la parte del cattivo. Qui entra totalmente nel personaggio Sinatra al punto da assomigliargli anche somaticamente, dopo aver studiato anche nei minimi dettagli le espressioni, lo sguardo, i tic, il portamento di Frank. Anche se il fattore chiave per la resa complessiva di quest’opera cinematografica, resta il poter ascoltare, subito dopo i primissimi brani, la vera voce di Sinatra e le sue storiche registrazioni. Solo così si puo’ entrare nel pieno apprezzamento del lavoro, fattore che altri registi cimentatisi nella storia di musicisti spesso non hanno afferrato, facevano doppiare, fallendo nell’impresa.


Cosi’, mentre l’America e’ in piena recessione, e la radio ha il suo boom essendo un ascolto a basso costo, Frank inizia la sua scalata al successo con la band di James, con un repertorio di brani molto romantici che gia’ lo fa prediligere da un pubblico giovanile, soprattutto femminile. Siamo in epoca Big Band, ogni musicista di rilievo aspira a dirigere una big band, che consente di fare buoni profitti, e ogni big band ha il/la cantante, maschio o femmina, che interviene nella  parte centrale dell’esecuzione per un tempo limitato. Le band hanno un lavoro faticosissimo, dovendo girare gli Stati Uniti in lungo e in largo, in bus, in continuazione : la gente vuole ballare, dimenticare le brutture della depressione e  continuare l’ascolto di motivi romantici alla radio.
Intanto il caratterino combattivo e le idee libertarie di Frank iniziano ad estrinsecarsi. Il razzismo americano sta conoscendo  forse il suo apice, e Frank non digerisce che gli hotel tra cui vanno spostandosi rifiutino le stanze ai musicisti neri della band e non esiterà a ricorrere alle mani. Un sistema a cui ricorrerà in particolare con la categoria con cui, dacche’ la sua fama aumentera’, vi saranno inevitabili colluttazioni, i giornalisti, e in particolare quelli di gossip che stanno prendendo piede. 


La sua voce e’ ormai maturata e l’abilità con cui si porge al pubblico e’ ormai notata ovunque. Frank riceve così un’offerta cospicua da Tommy Dorsey, il trombonista direttore della band in quel momento di maggior successo presso il grande pubblico. Lasciare Harry James significa per Frank fare un salto di qualità tecnica e artistica enorme. Non solo gli arrangiamenti sono più validi, ma Tommy, di statura musicale e organizzativa assai superiore a James, dispensera’ a Sinatra un cumulo di consigli fondamentali  per il suo canto. 
Ormai la sua voce e’ inconfondibile e inimitabile, e il suo idolo di gioventù, quel Bing Crosby che e’ da considerare suo padre artistico, ha un concorrente formidabile, che specie i più giovani preferiscono. 
Come milioni di americani , Frank e’ un fan di  Franklin Delano Roosevelt, il presidente che grazie alle sue politiche di stampo socialista sta facendo recuperare il paese dalla terribile depressione. In un’ intervista volante Frank esprime questa ammirazione e sara’ l’inizio dei suoi scontri  con la stampa, che non esita a etichettarlo a grandi caratteri sui giornali COMUNISTA.


Nonostante per gli americani suoni come il peggiore dei difetti, la fama in ascesa di Frank non ne risente, anzi si sente pronto per il passo successivo, il più grande e per lui determinante.
Non solo il breve spazio che la band di Dorsey gli concede e’ per lui troppo esiguo, ma sente il bisogno di avere un sottofondo di archi, che Dorsey non ha, e il desiderio di scegliersi lui i brani.
Intende lasciare, pur con un certo dispiacere, la band di Dorsey, che gli minaccia danni legali consistenti. E qui si è testimoni di un altro evento epocale per la storia musicale americana : le majors, le case editrici di dischi e di programmi radiofonici sono ormai così potenti che possono ricattare i proprietari di band. In pratica o Dorsey libera Frank dai vincoli contrattuali o non gli trasmettono più  i suoi brani via radio…. A questo punto si ha anche l’esatta dimensione del potenziale di successo del ragazzino di Oboken. Anzi,lo si constarera’ in modo addirittura drammatico e senza precedenti. 
Dicembre 1942. Siamo al Paramount di New York, di mattina, si sta esibendo un altro degli artisti più grandi della musica americana, del Jazz, Benny Goodman, nervoso, perché pensa che per la prima volta lui e la sua band si esibiranno nel tempio della musica moderna dell’epoca. La platea invece esplode, il suo jazz, lo swing, e’ accettato e sfonda, finalmente! Dopo anni di ansie e sacrifici. Finita l’esibizione, e’ la volta di Frank, anche più nervoso. Non e’ un tipo freddo come Benny. Nemmeno puo’ immaginarsi pero’ cosa accadrà’ : si verifica infatti la prima manifestazione nella storia di isteria collettiva da parte del pubblico, che in questo caso e’ composto da teen agers letteralmente innamorate del cantante. La polizia avrà un momento difficile e inaspettato . Il filmato mostra ragazzine che baciano l’immagine di Frank sui depliant, urlano,saltano. Benny Goodman raccontera’ “ mi parve che quel maledetto edificio si aprisse su se stesso, non ero mai stato testimone di un entusiasmo a quel livello, con gente che correva dappertutto “. E Sinatra ricorderà “ …quello che mi diede il benvenuto era un vero e proprio ruggito ! Cinquemila ragazzi e ragazze che saltavano, urlavano, applaudivano. Ero come paralizzato “ .


A quei tempi il Paramount tiene , dal mattino, 7/8 spettacoli nella giornata, Frank ne dovra’ sostenere 11 ! E per due mesi anziche’ un mese! 
Sinatra e’ ora completamente  padrone di se stesso e del proprio futuro, di tempi che gli riserveranno eventi drammatici, scandali e un successo inebriante e senza precedenti. E in più la dimostrazione di quanto puo’ pesare in America una star di quel livello in campo sociale e politico. 
Nel frattempo Frank si e’ fatto le ossa anche come attore. Era iniziato tutto con un invito della band di Dorsey a Hollywood, poi Frank aveva potuto andare oltre, esibendosi anche col ballo in commedie musicali con partners del calibro di Gene Kelly. In “ Due ragazze e un marinaio”, si muove bene anche come ballerino, Kelly era stato un ottimo maestro e lui imparava in fretta! 


C’e’ un ‘ indubbia invidia in certi ambienti per tanto eclettismo e tanto successo di un ragazzo italiano, e il mai cessato risentimento dei giornalisti per il disprezzo non dissimulato  per quelli che Frank considera parassiti che ficcano il naso nelle vite private degli artisti, fa covare occasioni di vendetta.
E accadono. A Cuba, in quel momento patria sotto Batista di ogni commercio del vizio. In occasione di un party, un tizio presenta a Frank due uomini a un tavolo, lui stringe loro la mano, scambia qualche parola, loro gli fanno i complimenti, e un fotografo e’ pronto a immortalarli ! Uno e’ Lucky Luciano, boss dei boss per decenni.
L’abbinamento della mafia con il Sinatra italiano e’ un fatto che rimarra’ pressoché per sempre. Grandi titoli sui giornali, una campagna tambureggiante che non cessa. Frank non si cruccia più di tanto, e anzi afferma provocatoriamente che  e’ libero di scegliersi gli amici che vuole e che da bambino, nel suo quartiere, c’erano anche quei tipi di individui. 
Ma le vendite di dischi vanno in picchiata, le potenti majors  disdicono i contratti e Frank nel contempo accusa anche seri problemi alle corde  vocali. E’ per lui la rapida decadenza economica e, causa la salute, anche artistica. 
Di pari passo agli eventi si stava dipanando anche la sua storia d’amore travagliatissima e quasi folle con Ava Gardner, attrice non eccelsa, ma considerata universalmente una delle donne più belle del mondo e la più richiesta di Hollywood. Quasi certamente un altro motivo di invidia generale. 
Depresso, Frank tenta anche il suicidio, salvato dai suoi collaboratori. Poi segue Ava in Africa per le riprese del pessimo film Mogambo con Clarke Gable ( di cui e’ geloso) ed e’ li’ che lo raggiunge il telegramma con cui lo chiamano a Hollywood per girare un provino. Aveva letto il copione di “ Da qui all’eternita” e aveva esternato che la parte di Maggio, il soldato Italo-americano che finisce tragicamente, sembrava fatta apposta per lui, “ io sono Maggio” aveva detto. 


Riparte al volo, il provino convince  i produttori, e la parte di Maggio e’ sua. Sappiamo che si aggiudica un meritatissimo Oscar, la parte passa addirittura alla storia del cinema e Frank rinasce! E’ sulla cresta dell’onda piu’ che mai!
Siamo nel 1954, sul fronte cinematografico ci sarà per lui qualcosa di ancora più importante, la parte di Frankie Machine ne “ L’uomo dal braccio d’oro”. Una recitazione strepitosa, molto rilevante, ma che in America passa in sordina, infatti la storica ipocrisia americana raggiunge a Hollywood il suo picco : il film parla di droga, Frank interpreta in modo superbo il drogato che ha “ la scimmia”, ma non si deve dire…e l’Oscar viene assegnato ad un altro attore di un film insignificante. In Italia per fortuna non sarà così, e la scena colpisce non poco giovani e meno giovani, che giocano a poker pensando a quelle scene.
Ma sta arrivando il periodo più importante per il Sinatra cantante, il contratto con la Capitol, che da’ vita ad autentici capolavori della storia della musica. Circa 70 brani d’eccezione. Frank vola letteralmente e le sue  “ All the way”, “ Ebb Tide “,”Three coins in the fountain” risuonano in continuazione nei juke box sulle spiagge e nei locali Italiani. Poi estende la sua attività a iniziative imprenditoriali, dove avrà non meno successo. Apre un locale e un casino’ a Las Vegas e assieme a Dean Martin, Sammy Davis Jr, Peter Lawford e Joe Bishop costituirà il Rat Pak. E’ un gruppo di amici-artisti permeato di uno spirito piuttosto infantile e molto banale, molto americano, il pubblico infatti stravede, e i suoi spettacoli, se si fa eccezione per le splendide canzoni di Dean Martin, a noi non fanno ridere. Pero’ la congrega  si accompagna spesso ad un altro amico, John Fitzgerald Kennedy, soprannominato da loro scherzosamente Chiki Baby. Fa un po’ impressione vedere il futuro storico presidente in un tale contesto, ma e’ storia ed e’ questo, come detto, uno dei lati pregevoli  delle quattro ore di film, seguire la storia. 
JFK si presentera’ alle elezioni del 1961, ed e’ li’ che Frank ricevera  ‘ un invito da Kennedy padre, che possiamo definirlo oggi uno degli  oligarchi ante-litteram. Potentissimo e spregiudicato ( continuera’ a fare affari con Hitler fino a Pearl Harbor) si lamenta con Sinatra che sono deboli in Pensilvania, uno stato chiave per vincere . E l’appoggio del sindacato, dominato da Sam Giancana, noto mafioso, sarebbe fondamentale. E Frank gli da’ una mano, spassionatamente, contatta  Giancana, forte della simpatia che nutrono per lui gli Italo americani e, perché’ no, anche di quell’ambiente! Saranno pochi voti in più  di scarto a far vincere JFK  contro Nixon! 
Ma il film mette in evidenza, volutamente, un fatto inquietante. L’amicizia dei Kennedy per Frank a elezioni avvenute, rapidamente svanisce : fine dei soprannomi simpatici e delle pacche sulle spalle, lo evitano con scuse ufficiali. Contemporaneamente ha inizio un’offensiva governativa contro chi e’ in odore di mafia e Frank viene chiamato da Giancana, che ironizza sulla mancanza di gratitudine dei fratelli Kennedy…poi accadrà ciò che sappiamo e la scena inquadrata e’ Frank distrutto dopo i fatti di Dallas ( nella realtà si chiuse per una settimana in casa senza voler vedere più nessuno). 
Il film dirige verso la fine, verso gli anni 80 che non tocca. Sappiamo che gli anni successivi furono per Sinatra una sorta di apoteosi, nei concerti soprattutto , molto meno nei dischi, dove si perse in scelte sbagliate volendo fare tutto da solo. Decine di concerti, dove quello in Brasile allo stadio Maracana ‘ segno’ il record storico di 175.000 spettatori . Era “ il suo modo” come ci dice nella canzone, ma nessun opera come questa del regista James Sadwith e’ riuscita a  metterlo meglio in evidenza! 
—————-
L’opera e’ apparsa come serie televisiva negli Stati Uniti, poi diffusa in Italia in VHS negli anni 90 e oggi e’ reperibile sulle varie piattaforme in DVD. Contiene 24 canzoni originali. 
Altri interpreti centrati della parte di Frank oltre Casnoff ? …non pervenuti !

 
   
  scrivi a info@corradobarbieri.com