Menu' Musica
 

SCONOSCIUTI NELLA NOTTE




di Corrado Barbieri


Meteora nel bel mezzo di un decennio tra i più turbolenti,
“ Strangers in the night “ cade nel passaggio tra due generi musicali a metà anni ‘60.
Da tre anni imperversano i Beatles, con un sound nuovo, che oggi nelle sue prime espressioni possiamo giudicare semplicemente in base alla nostalgia che proviamo, ma che all’epoca costituisce un vero tsunami, per la musica, per le vite e le carriere degli artisti, per i costumi dell’ Occidente. Un sound che fa scomparire il rock’n’roll, facendo cadere momentaneamente in disgrazia i suoi massimi protagonisti : Elvis, per cui aveva pesato anche l’assenza a causa del servizio militare, vacilla, il grandissimo Jerry Lee Lewis e’ travolto dallo scandalo per aver sposato una sua cugina tredicenne ( un’occasione d’oro per gli americani in generale, che come mai riescono a mostrare tutta la loro bigotteria idiota ), Little Richard non se la passa meglio, Fats Domino si rifugia nei pub di New Orleans, Chuck Berry ha i postumi dei suoi guai giudiziari. E’ travolto anche il genere doo-wop, le canzoni sdolcinate ma squisitamente romantiche di fine anni ‘ 50 inizio ‘60.
I componenti dei Beatles hanno in realtà nuove idee e alcuni colpi di genialità, che ben si inseriranno nella colonna sonora degli anni della protesta giovanile. Il quartetto di Liverpool non solo rivolta i costumi della società inglese come un calzino, ma nella trasferta negli Stati Uniti, proprio a casa dei maestri del rock’n’roll da cui ha appreso quasi tutto, spopola letteralmente.
Mentre sta nascendo in terra americana e nella stessa incubatrice culturale il folk dei grintosi e più talentuosi Dylan e Baetz e del carismatico Seeger ( Woody Guthrie, padre del folk, purtroppo muore di li’ a poco ), c’è un ambiente che resta ancorato al grande filone di quella che viene definita musica americana classico-leggera, quella dei grandi compositori, quella dei crooner, come Bing Crosby, Dean Martin, Sinatra e altri, poco impensieriti evidentemente dal gruppetto di britannici che molto punta sull’anticonformismo estetico.
Ed e’ proprio Frank ( ovvio che uno definito universalmente “ The voice” se ne possa fregare delle mode ...) che in piena diffusione del sound dominante in quel momento, sfodera una canzone romantica, tradizionale, accattivante, “ Strangers in the night “, che dominera’ ovunque sul pianeta per mesi e in Italia resterà in testa alla hit parade per ben dieci settimane ! Inutile soffermarsi sugli autori, che pare, da quanto riporta la rete, siano cinque o sei, secondo una tradizione americana che vede una schiera di compositori accapigliarsi poi per decenni sulla paternità dei diritti...
Sinatra non amerà quella canzone, anzi, non mancherà occasione ed intervista per definirla addirittura “ una merda di canzone”. Ma ancora oggi ascoltandola, e’ normale sognare un idillio, un ballo romantico, un’avventura.
Il caso vuole che, indipendentemente dal genere, segni cronologicamente un passaggio : i Beatles inizieranno a perdere terreno, non a causa di questa canzone, ma per lasciare posto ben presto a quel Rhythm & Blues che resta in assoluto uno dei generi più genuinamente travolgenti della storia della musica.
Frank é pero’ riuscito, senza intenti specifici, a polarizzare con facilità e ancora una volta i sentimenti del pubblico sull’amore, sul romanticismo e sulle sue indiscutibili doti di artista, ancor oggi intatte. E ben sappiamo che cio ‘ che resiste al tempo, ciò che è per sempre, e’ ARTE, e ci accorgiamo che quel brano non e’ brutto come lui credeva.




 

 
   
  scrivi a info@corradobarbieri.com