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C'E' POSTA PER TE ( You've got mail )





di Corrado Barbieri

E' il tipico esempio di come anche una commedia leggera, di come un film romantico nato senza la pretesa di assurgere ad opera epocale, puo' in realta' diventarla. E per tanti versi. E' infatti in primo luogo un documento storico dell'inizio dell'era digitale, quella del periodo ormai vicino alla sua maturazione ( siamo nel 1998 ), a quell'esplosione della comunicazione che avrebbe cambiato radicalmente il mondo. Ed e' interessante e curioso accostare il film a quello di cui viene considerato un remake, la pellicola del 1940 " Scrivimi fermo posta " di Ernst Lubitsch. In effetti si tratta di quell' idea, su un fatto che molti decenni prima poteva avvenire sporadicamente, ma che si trasforma ora in fenomeno globale, in abitudine collettiva e caratteristica del mondo attuale e futuro : i rapporti virtuali e la loro straordinaria capacita' di creare legami e sentimenti, e la ancora piu'sorprendente capacita' di stabilire un'atmosfera cosi' intima da far affiorare i lati interiori di ciascuno, per cui le " conversazioni " scritte hanno spesso la sincerita' di confessioni, in sostanza hanno lo straordinario potere di far emergere l'io piu' vero !
Ne e' conseguita la facilita' con cui milioni di persone si sono identificate con i protagonisti, condividendone gioie ed ansie, altro fatto epocale nella storia del cinema.
Aldilà di questi meriti incidentalmente storici, l'opera di Nora Ephron ha il tocco lieve delle commedie romantiche che si erano rarefatte negli anni, impreziosita da un'interpretazione credibile,spumeggiante e toccante di Meg Ryan ( Kathleen Kelly) , che in ogni momento del film delizia il pubblico col suo fascino originale e penetrante ; Tom Hanks ( Joe Fox) e' il bravo ragazzo, il tipo " pulito " di sempre, una caratteristica, giustamente sfruttabile dalla regia, che e' appartenuta nel passato ad attori quali ad esempio George Peppard, quindi sempre ben accetta e piacevole.
Ma c'è tra i pregi anche una colonna sonora ricchissima, che consente di godere doppiamente la storia, sull' onda di musiche, melodiche o ritmiche, ben inserite, che spaziano tra anni '50 e anni ' 90, una scelta inusitata e intelligente. Difficile pensare che uno " Splish Splasch " di Bobby Darin avrebbe potuto essere rispolverato, e invece si incastra perfettamente ; inaspettato ma come sempre stupendo Louis Armstrong con " Dummy Song" , come pure Roy Orbison con la struggente " Dream", adatta ad ogni contesto romantico; del pari, la carica emotiva e romantica del classico " Over the Rainbow " mostra di non risentire minimamente degli anni, e ottiene l'effetto commovente necessario nel finale, cantata dal non troppo noto Harry Nilsson.
C'e' pero' una caratteristica in più del film, data l'atmosfera romantica che emana in modo pressoché costante, dato il tema dei libri per bambini, dato lo svolgersi della storia in periodo natalizio, e dato il dolce e via via auspicato lieto fine : e' diventato per molti un " film di Natale ", caratteristica e pregio di cui pochissime pellicole, aldilà dei capolavori Disney, hanno potuto fregiarsi, e che lo fa rientrare a pieno titolo tra quelli che mi piace definire " per sempre ", ergo belli ieri, belli oggi,belli domani, come piaceva definirli a Michael Curtiz, lo storico regista di " Casablanca " .

 

 

 

 

 

 

 

 
   
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