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LJUBA POPOVA
Meteora splendente nell’arte russa





Di Elena Perra e Corrado Barbieri

 

 


Esponente femminile dell’avanguardia russa, Ljuba Popova, nata nel 1889 da famiglia benestante ( la madre proveniva da una famiglia di collezionisti storici) nel villaggio russo di Ivanovo, vicino alla città di Možajsk, e’ stata una delle artiste più interessanti degli inizi del XX secolo, e questo nonostante il suo breve periodo di produzione pittorica. Dalle basi di Cubismo e Futurismo apprese in Francia ed in Italia, portò nell’appena nata Unione Sovietica nuove forme pittoriche che rivoluzionarono l’arte russa con l’astrattismo.


Trasferitasi nel 1906 a Mosca, completo’ gli studi e in quel nuovo ambiente così ricco di opportunità, inizio’ a prendere lezioni di pittura dal pittore impressionista Stanislav Žukovskij. Dal 1908 frequentò corsi di disegno e pittura alla scuola Prečistenskij e produsse i suoi primi dipinti in stile impressionista. Nel 1912 Ljuba si trasferì’ a Parigi, dove comincio’ a ricercare un suo stile, rimanendo fortemente influenzata dalle correnti artistiche di quegli anni di grande fermento. Risale a quel periodo “ Il filosofo “, del 1915, un’opera in cui l’artista seppe miscelare cubismo e futurismo.


Dopo un proficuo viaggio in Italia, Ljuba nel 1916 rientro’ in Russia e abbraccio’ con entusiasmo le teorie suprematiste di Kazimir Malevic, secondo cui l’arte doveva liberarsi da fini pratici ed estetici assecondando una pura sensibilita’ plastica, per giungere nella sua essenza alla non rappresentazione. Sposto’ quindi il suo stile verso composizioni astratte, dove linee, superfici e colori diventarono la base delle sue opere.


Nel 1921 partecipo’ alla sua seconda esposizione, dopodiché decise di dedicarsi ad altre forme d ‘arte, ma nel 1924, a soli 35 anni, si ammalo’ e mori’ di scarlattina . Una scomparsa prematura che privo’ l’arte russa di un’artista tra le sue più significative e promettenti.

 


 
   
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