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CONSUELO PAOLA, UNA STORIA MODERNA

di Corrado Barbieri



Se si pensa solo all’Italia di ieri, stretta tra le ipocrisie e gli ultimi sussulti di una morale cattolica per nostra fortuna morente, il percorso professionale di Consuelo Paola ci appare come fantasia. E’ invece una storia emblematicamente moderna. Dalla laurea in psicologia alla carriera come modella di nudo, all’impegno sociale in vari settori.

Quando la intervistai dieci anni fa, fresca di università, subito avvertii una sensitivita’ non comune, mentre lei mi spiegava cio’ che aveva in mente di fare “ da grande”, e come dalla sua meravigliosa terra natia di Calabria, si fosse già stabilita a Roma con idee molto precise. Consuelo Paola, Taverniti di cognome, era sicura che sarebbe stata qualcosa di diverso non solo dal passato ma dallo stereotipo della modella in generale, e da quello della modella di nudo in particolare.

Il come era già intuibile fin da allora. Nature, per dirla alla francese, e istinto. Nell’era della donna rifatta come tendenza globale, delle modelle da decenni oggetti “ lavorati” tecnicamente, in un ritocco infinito , dai fotografi professionisti, lei si sarebbe proposta come era, come ragazza della porta accanto, direi meglio come ragazza senza tempo, caratteristica quest’ultima tutta sua, e che all’inizio potevano vedere solo gli altri.

Lo strano, che oggi ci appare assolutamente normale dopo averla frequentata per tanti anni, e’ che Consuelo Paola e’ in grado di apparire nei contesti più diversi e negli abbigliamenti più’ imprevedibili conservando quella caratteristica unica . Studi di un regista? Di fotoreporter dall’intuizione infallibile? No, e’ tutta farina del suo sacco. Cio’ che gli altri vedevano dal di fuori, quell ‘assenza di tempo, e’ diventata come era inevitabile percezione di se stessa. Poi, come d’incanto, come effetto spontaneo, quasi inconscio ma mai ripetitivo, nelle sue immagini scaturisce l’eros, magico dono della natura.

Abbigliamento si e’ detto anche, e infatti Consuelo Paola per quanto nasca professionalmente come modella di nudo, sa indossare di tutto, e in quel tutto appare costantemente quella sua caratteristica.

Volendo cercare una sintesi, Consuelo Paola e’ soprattutto la protagonista di una storia moderna, di passione, di straordinaria sensitivita’, e del desiderio prepotente di essere regista della sua vita sempre e comunque. E così facendo riesce a risultare un unicum, che a mio avviso ha a che fare con l’arte.


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Ho fame della tua bocca, della tua voce, del tuoi capelli
e vado per le strade senza nutrirmi, silenzioso


(Pablo Neruda) 

 


Vogare nell’Eden -
Ah, il Mare!
Potessi soltanto ormeggiare - stanotte -
In te!


(Emily Dickinson) 

 


Il suono del pianoforte, quelle stentate parole che volevano farti capire il mio cuore…


(da These foolish things) 

 


C’è’ gesto atletico che infiora una nostra maestria e va, come ogni cosa bella


(Duccio Castelli) 

 


Vederti nuda
E’ come ricordare la terra.  


(Federico Garcia Lorca) 

 


La notte che mi amerai
Dal blu del cielo
Le stelle gelose
Ci guarderanno passare
E un raggio misterioso
Farà nido nei tuoi capelli Lucciola curiosa
Che vedrà
Che sei la mia
Consolazione


(Da Tango, di Carlos Gardel) 

 


Distesa estate
Dai oro ai più bei sogni…
Porti la luce a distendere il tempo
Di la’ dai confini del giorno.


(Vincenzo Cardarelli) 



Non hai eta’. Si può,
Primavera, sempre in te, penetrare tra le tue foglie, odorare fiori, baciare rami,
dormire, accanto, al canto
della tua fonte.


(Rafael Alberti, Canzoni per Altair) 



Stringimi e allentami, calami e aumentami.
Domami, sgmominami poi sgomentami…
dissociami divorami… comprovami.



…cerco, cerco proprio
di non trovare l’uscita,
di restare sprofondato
nel tuo definitivo, arenato, naufragato
per sempre,
Golfo d’ombre.

(Raphael Alberti)



…Per me dentro di me oltre la mente
Il suo corpo su me come una coltre
Ma oltre il corpo in me furiosamente
In me fuori di me oltre per oltre…

(Patrizia Valduga)





… com’è’ prensile, musicale, vibrante, alta Altair, lontana dai suoni, sa di conchiglie celesti, d’alghe nere, di sospiri salati, di sussurri …

(Raphael Alberti)





A Consuelo … gli anni in te
Non sono foglie ma fiori
Mai passato, ma sempre futuro …

(R. A.)



… Ho fame della pallida pietra delle tue unghie/ voglio mangiare la tua pelle come mandorla intatta.

(Pablo Neruda)

 

 
   
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