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LETTERA A SAM MELVILLE




Di Corrado Barbieri



Bear in quel film che racchiude piu' di ogni altro i sentimenti che ruotano attorno ai vent'anni vissuti negli anni '60: "Big Wednesday" ( Un mercoledì da leoni) . Ma il tuo nome era Sam Melville, e poco importa che pochi ti abbiano conosciuto in Italia.
Quella parte del "non giovane",del trentenne che già aveva da insegnare cose essenziali ai ventenni sulla vita, oltre che sul surfing, sono sempre stato convinto che non fosse una parte, che fossi tu, che avessi gia' provato quei sentimenti e avuto quelle vicissitudini. Azzeccato il nickname Bear, perché facevi la parte del solitario, dello scontroso ma di chi sa avere amicizie profonde. "...gli amici sono la cosa piu' importante nella vita..." , ti fece dire John Milius, regista dal tocco sensibile e particolare. E dicesti anche "..i passaggi di età sono sempre stati brutti..." e lo dicesti a Matt, a Jan Michael Vincent, l'attore piu' importante del cast, che non riuscì a superare quei momenti nella realtà, distruggendosi con l'alcol, ironia terribile,
Poi fosti protagonista,sempre nel film, di un istante straordinario, pochi secondi,quando i ventenni iniziano a ballare stretti, con un lento, e invece tu rinunci, chiudendo la porta, lasciandoci immaginare, con la tua espressione, o un sentimento di ritrosia o di nostalgia per un momento perduto.
E quando, nel finale, guardavi trepidante la performance, pericolosa, di Matt sulle onde, tu che eri stato campione e avevi affrontato le mareggiate piu' grosse, e ti domandarono se ci sapevi fare col surfing, rispondesti " No,non c'e' pericolo,io sono l'uomo delle pulizie ". Si',eri tu,non recitavi.E sparisti a 53 anni.
- Buonanotte dolce principe ....- e' l'inizio dell'epitaffio sulla tua tomba nel verde californiano.


 
   
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