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REMEMBERING FRANKIE LAINE


Di Corrado Barbieri

 


Sanguigno, romantico, con una voce potente, penetrante e metallica, siciliano a tutti gli effetti tranne che per il luogo di nascita. E' Paolo Lovecchio, in arte Frankie Laine, un cantante che per noi in Italia ha caratterizzato soprattutto gli anni '50, mentre negli Stati Uniti ha avuto una fama immutata per decenni, e le cifre parlano chiaro: 250.000.000 di dischi venduti ! 21 dischi d'oro.
Un grande del pop di quegli anni, che ha interpretato tutti i classici possibili di questo genere, centinaia di canzoni, non importava se fossero cavalli di battaglia di altri grandi contemporanei, il suo repertorio era smisurato.
Chi scrive tuttavia e' convinto da sempre che il sound e' la chiave di un artista in campo musicale, cio' che lo caratterizza, cio' che lo puo' rendere immortale, unico e indimenticabile. E Frankie lo ebbe per un genere specifico.
La sua voce potente e tagliente si prestava infatti ad interpretazioni drammatiche e trovo' il suo giusto posto nella storia con le ballate che accompagnavano i film western nel periodo d'oro di questo genere, come pure pellicole di avventura o drammi sentimentali.
Ecco allora il suo primo grande successo, "Ballata selvaggia" (Blowing Wild-1953), una bella composizione di Dimitri Tiomkin per un film di avventure in Centro America con un cast tutto di star.
Un brano che evoca natura selvaggia ed amori violenti.
Un successo presto superato da "The ballad of High Noon" (dal film "Mezzogiorno di fuoco"), la canzone che sottolinea i momenti di drammatica attesa quando uno sceriffo solo deve affrontare quattro banditi assetati di vendetta in una citta' dalle strade deserte e con la popolazione bloccata dalla paura. Nel film non fu cantata da lui, ma da Tex Ritter: Frankie la riprese subito dopo con un risultato liricamente superiore ed ebbe un grande seguito.
Ritroviamo la voce di Frankie in "Quel treno per Yuma" (The 3.10 to Yuma-1957),un western ben strutturato e vagamente psicologico in cui la canzone omonima imprime uno strano senso di nostalgia.
A questo punto era quasi d'obbligo che un film tra i capolavori western del grande regista John Sturges, "Sfida all' OK Corral", avesse nella colonna sonora una canzone cantata da Frankie Laine, per raggiungere la giusta dose di drammaticita' nelle scene che precedono le sfide mortali.
Il contenuto della canzone riprende le vicende del film e si rivela ancora una volta un tocco magico per arricchire l'opera cinematografica. C'e' da notare che le musiche cantate da Frankie risultavano un forte fattore di caratterizzazione per i film in cui erano inserite, soprattutto nel tempo, richiamando alla memoria scene chiave e l'opera stessa.
Ma una voce di questo tipo era anche adatta ad ogni contenuto di canzone che richiedesse una interpretazione forte, in quanto supplica, preghiera o momento di grandi passioni, e Laine inserisce nel suo repertorio brani come "Jezebel", personaggio biblico, "Answer me", "Jelousy", il famoso tango, "A woman in love", pezzi in cui il suo sound si rivela efficace e originale.
Poi, tra i mille brani interpretati, Frankie canto' a un certo punto la celebre "Granada" di Agustin Lara, cavallo di battaglia di grandi tenori dagli anni Trenta fino ad oggi, e non solo non sfiguro' affatto, ma sembro' che il pezzo fosse stato concepito per la sua voce, per il suo piglio, per la sua verve drammatica, e fu un altro successo.

Grande Lovecchio!








 
   
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