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ALAN HEUER : UN ALTRO SOGNO NEL LONTANO WEST


Di Elena Perra e Corrado Barbieri

 


L’ inizio del nuovo millennio ha significato, per chi ancora non l’ avesse accertato, un’inaspettata ( per noi europei ) esplosione di arte e un florilegio di artisti proprio in quell’ America che in quegli anni si avvicinava alla crisi del 2008 e mostrava il suo lato peggiore in molti sensi. Ma sappiamo anche che, per motivi abbastanza imperscrutabili, i periodi di decadenza nella storia del mondo sono stati spesso tempi di grande fermento artistico.
In questo caso ha avuto grande impulso un filone/stile per il quale una definizione richiede, come si e’ visto per altri artisti in questa sezione del sito, più’ aggettivi, che alla fine nulla inquadrano ! E’ quindi più’ che opportuno riportare le parole con cui definisce se stesso Alan Heuer, pittore di base nel New Mexico “.....sono un artista contemporaneo visionario che esegue una combinazione di reale e di fantastico in quello che definisco - Spostamento utopico-, dove il reale puo’ scontrarsi con l’ immaginario, il cittadino con il rurale, e così’ via, per vivere la gioia di essere - oltre - “ . Una visione della pittura chiamata in America negli anni Dieci del duemila “ inversionismo”.
Cosi’ nelle sue opere dai colori decisamente violenti, possiamo trovare straordinari effetti nella rappresentazione delle grandi nubi cumuliformi tipiche del West, Canyons dai colori inusuali, contesti vintage anni ‘50, scenette rurali e lune enormi, a volte doppie, che illuminano villaggi messicani. Quanto siano surreali, reali, espressionisti o inversionisti, poco importa chi guarda, investito senza ombra di dubbi dalle luci e dalla suggestioni create da un artista per certo in possesso di originalita’ e forza espressiva. Questo ci riserva ancora una volta il lontano Ovest.







 

 



 
   
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