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IL MIO GREGGE NEL MONDO



Di Duccio Castelli




Ho avuto ed ho bestie dappertutto.  E' uno dei miei crucci e dei miei amori. 

Punta de Tralca.  Un incrocio, come ancora è - per esempio - l'abitato di "Peor es nada" (150 abitanti, in Cile, e significa.. "Meglio di niente").  

A duecento chilometri dalla metropoli di Santiago, a Punta de Tralca, uscendo verso il mare dalla Panamericana implacabile, ci  sono solo strade sterrate e polvere. Qualche pescatore e qualche turista con casetta che vien dalla città. Poco di più.  Alla domentica, ma solo d'estate piena, i bus rovesciano qualche centinaio di aspiranti turisti di giornata, che sporcano spesso la tranquillità e la bellezza del Pacifico. I locali li odiano, ma gli servono perchè portano qualche Peso. 

Giro, vado, scruto.  Fino ad oggi son sempre riuscito a vederli o almeno a sapere di loro. Sono Negrita e il suo compagno Oreja Cortada.  Due cagnoni lui giallo e lei nera. Non li accarezzo più, da quache anno.  Ma dall'Italia io mando Jacinta, a farlo. Lei è sterilizzata e grassoccia, lui giallo e leonino, con un orecchio mezzo tagliato via, certo per una zuffa, "Orecchio Tagliato" appunto,  così l'abbiamo battezzato anni fa come un capo Sioux, in linea con la loro storia nelle loro Americhe. Ma sono tenuti bene, pur essendo "callejeros" cioè di strada. Hanno certo un loro preciso benefattore, una volta regalai loro e gli misi al collo due bei collari, ma il giorno dopo non li avevano più.  Furto? Segno per negare che appartenessero a un nuovo padrone?  Cattiveria umana?  Oggi sono ancora lì che si stiracchiano, mi è arrivata qualche foto, sono un po' invecchiati ma sono felici, grazie a Dio. Spero sempre di fare un salto a riabbracciarli un giorno; In fondo sono solo a diecimila chilometri, ma cos'è mai, se ci vogliamo bene. Quando ce ne andammo via, glielo spiegai; ma loro seguivano lo stesso la mia macchina e dovetti fare un giro strano per seminarli, col  cuore pieno di lacrime.  

Non avrei potuto fare altro allora, per loro, lì.  

La Chicca invece ci aspetta perenne e ci vede ogni tanto, sulle Prealpi lombarde. Cagnotta da Pointer mancato, grassoccia e accudita, strana come un gatto, permalosa e campagnola. E' in pensione ma non ha mai lavorato, non come Piccolo che è un pastore vaccaro formidabile: Giuseppe gli dice "porta giù quelle" e lui sfreccia sulla montagna e porta in stalla venti vacche, per una carezza e per lo stesso rancio della Chicca che non fa un tubo. Ma noi amiamo la Chicca, perchè è come se fosse nostra e lei lo sa. Ci si danno bacetti nascosti ma ha un po' di odore di stalla.  Poi fino a qualche mese fa andavo da mia cognata a portarle a spasso la Lupi, che ora è morta paralizzata. Mi faceva festa con la sua aria inaffidabile da ex cane randagio siciliano. Ma mi andò sempre bene..  E che dire di Linda il pastore belga dai colori da tedesco, che fa pio-pio quando mi vede, piena di speranza per andare a spasso? In Canada, lei sta in Canada. Io no, ma la andiamo a trovare spesso, quando andiamo da nostra figlia e le nipotelle. A Linda ronzano attorno i suoi tre gatti che vennero dall'Italia, dal Cile e dalla Romania, tutti neri, tutti vecchi ormai, ma una volta non lo erano. Quando arrivo, due volte all'anno, mi passano vicini e mi danno un colpetto di fianco a una gamba, come per sbaglio. Se c'è silenzio sento che fanno le fusa, sono molto gatti..   Nel dipanarsi di ogni mio giorno oggi c'è ancora il cagnolino nero, trovato in strada un giorno di Natale, in Sudamerica. Maleto. Mio. Unico, come ogni unico.

Il mio Giardino è pieno di soli.  Ognuno ha un suo muso, degli occhi incredibili e un calore di un campo di spighe a mezzogiorno.  

Sono i soli di quelli che se ne sono già andati, quelli che - se il Paradiso mio esiste, ed esiste - mi aspettano.  

Assieme a mia madre, e a tantissimi altri soli.

 
   
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