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GEORGIA ON MY MIND




di Corrado Barbieri



Se "Stardust" e' definibile la regina delle canzoni, "Georgia on my mind" non può che essere la principessa. D'altra parte l'autore della musica e' sempre Hoagy Carmichael, che la compose nel 1930, negli anni magici, straordinari, indefinibili che vedevano Bix Beiderbecke al centro della scena jazzistica e musicale. Un periodo di straordinari fermenti artistici, di innovazioni, di figure che si bruciavano letteralmente di arte, di musica, di vita, in cui forse la stessa presenza della musica di Bix servi' da volano, da fortissimo stimolo, per creazioni che sarebbero durate in eterno.
Fu l'amico comune di Bix e di Hoagy, Frankie Trumbauer, sassofonista e innovatore, che un giorno chiese a Hoagy perché non scrivesse qualcosa sulla Georgia, lo Stato, visto che nessuno scriveva sul Sud. Una battuta. Nacque cosi' la musica e poco dopo Stuart Gorrel scrisse le parole, dedicandole a Georgia, la sorella di Hoagy. Si creo' quindi l'ambiguità del brano, se dedicato a una donna o allo Stato (che decenni dopo la elevera' ufficialmente a propria canzone).
Come "Stardust", "Georgia" sarà destinata ad essere eseguita da decine di artisti e pluripremiata, ma a legarsi indissolubilmente al brano le interpretazioni saranno due, quella di Billie Holiday e quella di Ray Charles. Inutile disquisire su quale ci affascina di piu', sono due perle assolute, una interpretata per la prima volta circa dieci anni dopo la composizione da Billie, e una nel 1960 da Ray nel suo primo album - The Genius Hits The Road - che avrà l'ulteriore merito di averla diffusa al mondo intero. Ma non scordiamoci ogni tanto di ascoltare la vecchissima registrazione di Hoagy, l'orchestra e' quella di Paul Whiteman, e alla cornetta c'e' lui, Bix, con un paio dei suoi passaggi!


 


 
   
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