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FERRO AZZURRO AMA ANACOT ACCIAIO...

30 anni di decadenza


 


Di Corrado Barbieri

 

“ Wall Street”. Primo di due capolavori di Oliver Stone, che realizza un’opera dalla valenza storica, e’ il ritratto genuino dei fenomeni umani e sociali che preludono al terzo millennio, di quegli anni ‘80 in cui gran parte della popolazione occidentale cade in una grande illusione, foriera di ingiustizie e poverta’.
La guerra fredda si avvia alla fine, scompare l’incubo atomico che aveva in fondo albergato per oltre 30 anni nell’animo di ogni abitante del pianeta. Si sono in gran parte spente le rivolte sociali, le utopie stanno sciogliendosi come neve al sole, il liberismo ha vinto nel mondo e la gente assapora un nuovo piacere, il porsi la domanda su cosa fare dei propri risparmi accumulati e sulla prospettiva di investirli proficuamente migliorando il proprio status economico. 
In Italia, nei salotti, nei crocchi a corto di temi che si formano nei luoghi di vacanza, e’ un argomento ricorrente, chi parla di obbligazioni, chi di fondi, chi di immobili, chi magnifica le vette raggiunte da tizi che solo fino a qualche mese prima erano oscuri imprenditori.
In America la borsa vola, si inventa il termine yuppies, i giovani rampanti vestiti elegantemente con la 24 ore sempre in mano. Nelle sedi dei brokers si sgomita, giovani e meno giovani sono intenti a piazzare i titoli che stanno impennandosi a vista d’occhio.
 
E il film comincia li’, Bud Fox ( Charlie Sheen ) un giovane pulito e di origini modeste cerca, come mille altri, e con la pervicacia di un cacciatore, di catturare “ l’elefante “, il cliente a cui piazzare il colpo grosso, quello che lo farà diventare ricco in un batter di ciglio. Ci riesce, l’elefante e’ Gordon Gekko, personaggio si dice realmente vissuto ma di cui negli Stati Uniti ne esistono a bizzeffe. Gekko, uno squalo della finanza interpretato da un Michael Douglas al suo meglio, non solo da’ a Bud la possibilità di mettere
a segno il colpo sognato, ma diventa il suo mentore, introducendolo in un mondo spietato dove ogni scrupolo e’ inesistente. Gekko insegna come prima cosa all’inatteso discepolo che per raggiungere la ricchezza serve gente povera, affamata, e soprattutto senza sentimenti, e gli precisa anche che ricchezza non significa possedere un attico elegante, una casa al mare e un’auto di lusso, ma infinitamente di più e lo ammonisce “ ...o capitano o niente...” . E gli rammenta non solo che la fortuna non esiste ma anche un dato statistico già fondamentale nell’America di quegli anni “....l’1% più ricco del paese possiede il 50% della ricchezza del paese ! 5 trilioni di dollari “ 
Gli insegnamenti non riguardano furbizie o accortezze del mondo finanziario, hanno come chiave l’informazione, ad ogni livello e comunque procurata. Bud accetta di lavorare per Gekko in quel senso, svolgendo in pratica il compito di spia finanziaria. E i profitti arrivano, sempre enormi per il maestro e mai sognati per Bud. 
Ma Gekko introduce l’allievo anche alla sua filosofia, una filosofia che avrà presa a breve anche nella realtà del mondo intero “ l’avidita’ ha un ruolo primario nella vita, l’avidita’ e’ il vero motore che ha mosso da sempre il mondo “ e aggiunge “ d’altronde i ricchi l’hanno fatta sempre ai poveri dalla notte dei tempi! “. 
Dice inoltre forse la verità più brutta, che in quel momento passa inosservata alla maggior parte degli spettatori “...Bud, non sarai tanto ingenuo di credere che viviamo in una democrazia?! “ . 
Da notare che dal dimenticatoio della storia risaltano fuori proprio in quegli anni i testi di Sun Tzu, lo stratega nato in Cina nel quinto secolo avanti Cristo, che snocciola principi precisi e spietati su come condurre la guerra. Le sue frasi e le sue regole vengono applicate al businness e non sono solo sulla bocca di Gekko, si possono sentire ovunque si parli di affari, da Milano, a New York, da Londra a Berlino. Il mondo ha scelto la sua prossima direzione.
Naturalmente le informazioni che il cucciolo Bud raccoglie sconfinano sempre più nell’insider trading, illegale ma come sappiamo praticato con notevole disinvoltura in tutto il mondo, e in affari che rasentano sempre più le truffe. Lui e’ al settimo cielo, si aggira a suo agio nell’ambiente del jet set e nel big business ma si sveglierà bruscamente dal suo sogno quando, avendo chiesto a Gekko di salvare la compagnia aerea in difficoltà dove suo padre e’ sindacalista, scoprirà di quali nefandezze lo squalo e’ capace. A quel punto, finito sotto la lente della polizia, verra’ arrestato per insider trading e alla fine collaborerà per l’arresto di Gekko.
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“ Il denaro non dorme mai”. Siamo nel 2010, la grande mela non ha piu la stessa skyline, c’e’ qualcosa in meno, le due torri gemelle. La loro scomparsa, su cui forse si scriveranno ancora molte pagine ( se la censura lo permetterà ancora...) segna quasi simbolicamente la fine di un mondo e l’inizio di un altro, infinitamente peggiore sotto molti aspetti. E non puo’ che essere così’, visto che le parole messe in bocca a Gordon Gekko 20 anni prima “ l’avidita’ e’ primaria nella vita, ne cattura lo spirito evolutivo... “ sono diventate profetiche. Addirittura si entra nelle facolta’ economiche dei grandi atenei per imparare questo e soprattutto come speculare a livello distruttivo senza precedenti e con la sociopatia che fa da padrona .
Sempre dalla mano del grande Oliver Stone, il personaggio di Gekko, interpretato ancora da Michael Douglas, notevolmente maturato dal punto di vista artistico, torna sugli schermi, puntuale dopo la grande crisi del 2008, quella che ha messo in ginocchio il mondo, quella che ha fatto volare ad altezze siderali le fortune della plutocrazia, davanti alla quali in futuro non vi saranno piu’ dighe, ostacoli di sorta, umani, morali o materiali.
In Occidente non si produce piu’, lo fara’ una Cina destinata nel giro di un decennio a diventare la prima potenza mondiale. Il grande capitale ha preferito, per non faticare e rischiare troppo, inventare la macchina che ha falciato le masse, una macchina che nel complesso risulterà a queste incomprensibile, ma per la grande finanza americana e internazionale invece piuttosto semplice : i derivati.
Gekko il grande, dopo le sue imprese di insider trading e i torbidi intrallazzi, esce dopo 8 anni di galera, ma non e’ piu’ lo squalo di prima, e’ un nano, i suoi successori sono diventati dei veri e propri Megalodon, mostri in grado di divorare grandi banche, di fare fallire Nazioni, e fare arretrare economicamente di decenni le relative popolazioni . Gekko ha imparato negli anni della sua detenzione che il bene primario della vita non è il denaro, non è piu’ l’avidita’, e’ il tempo. Ma e’ in controtendenza, grandi fette di popolazione occidentale, non solo gli appartenenti alla plutocrazia, ormai hanno abbracciato la sua idea precedente.
Il film ha la stessa eccellente dinamica del primo, ma indugia di più sul lato umano, rendendo in tal modo più comprensibile e reale quel fenomeno sociale ed economico terrificante, che nel primo film era apparso passeggero, quasi un guizzo della moda, e non paurosamente imperituro come ci si accorgerà nella realtà quotidiana.
Gekko avrà modo di ricongiungersi alla figlia che lo aveva, con la detenzione, rigettato, ma soprattutto di vendicarsi dei nuovi super-squali che lui scopre aver contribuito attivamente alla sua incriminazione . E sotto la vicenda che si dipana, scorre la vita della grande mela, con i valori degli immobili sulle montagne russe, i cinesi che si inseriscono nel grande gioco economico, i giovani che hanno perso il lavoro ma non si disperano più di tanto, sperano sempre : hanno raccontato loro che il sistema e’ il migliore del mondo e ci credono ciecamente ! 
Nella realta’ famiglie intere in quegli anni dormirono in auto, persero tutto con i subprime, quasi sempre nell’intento di acquistarsi la terza casa, e altre inutilità. Il terzo millennio ci porta sorprendentemente la novità : le masse non si agitano più, non protestano più, forse anestetizzate dal precedente benessere, forse svuotate causa la loro stessa fatuita’.
Per gli appassionati di cinema c’è un piacere nascosto ai più, le espressioni di Michael Douglas sempre più somiglianti a quelle del padre, il grande Kirk ! 
Per chi si attendeva un mondo diverso, non ci sono buone notizie...

 


 
   
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