Amherst e’ nell’entroterra del Massachusetts,
anche se distante non molti chilometri alla costa.
Eppure Emily ammette di non aver mai visto il mare, che tuttavia conosceva : lo nominava spesso nelle sue liriche, descrivendo il mormorio dell’onda, l’ ondeggiare dell’acqua o accennando a porti sicuri . Come sempre la percezione acustica dei suoi versi spaziava nell’infinito, perché Emily sapeva incrociare gli elementi più disparati. Ed e’ anche in questo frangente dove si puo’ scoprire tutta la sua forza immaginativa .
Per questo il mare poteva essere “ di giunchiglie “ , oppure si potevano “ osservare due navi di porpora oscillare dolcemente “ o scrivere che “ dei marinai fantastici si aggiravano attorno a un molo silente “. Eppure dalla sua finestra poteva solo apparirle un mare su steli, i prati, i pini. Ma il mare per lei significava anche distanza “ Un’ora e’ un mare/ fra pochi,e me / con loro sarebbe il porto”.
Esisteva poi per lei anche “ un dolce mare” o “ un mare di aria estiva”, solcato da una nave capitanata da una farfalla, mentre l’ape fungeva da timoniere ed era “ un intero universo il gioioso equipaggio “
Ed ecco che proprio il mare viene citato in quella sua famosa lirica, carica di vulcanico erotismo, che sconcertò Thomas Higginson quando stava apprestandosi a pubblicare alcune poesie di Emily . Il famoso incipit “ Wild nights”:
O frenetiche notti
Se fossi accanto a te
Queste notti frenetiche sarebbero
La nostra estasi
Futili i venti a un cuore in porto
Ha riposto la bussola
Ha riposto la carta
Vogar nell’Eden
Ah, Il mare !
Se potessi ancorarmi stanotte a te!
Un ‘ ennesima sfaccettatura che mette in luce l’ animo della ragazza di Amherst e ne svela al contempo la forza dell’immaginazione, l’oltre a cui sempre tende in ogni circostanza. |
|