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CHUCK BERRY


 

Di Corrado Barbieri

" Rocknroll " e', nei testi di blues, un'espressione che definisce l'atto sessuale e quando la locuzione comincia a designare un certo stile musicale e la danza che ne consegue, il significato risulta gia' diluito, ma senza perdere quel connotato di fisicita' che diventera' la caratteristica precipua di questa musica, quella destinata a far voltare pagina a un'epoca, all'intera cultura del mondo occidentale. La concezione dell'amore, vaga e spesso sottintesa nella tradizione musicale bianca, che si esprimeva attraverso il sentimentalismo e il melodramma, viene sconvolta dalla presenza nella nuova musica della componente nera, quella che nei blues si esprime in modo piu' esplicito e appunto carico di fisicita'.
Non e' certo una novita' assoluta, giacche' il blues e il jazz hanno gia' portato, da quarant'anni, questa carica prima sconosciuta di sensualita' . Ma era roba per neri, o per i bianchi piu' intellettuali e sensibili, ed era rimasta confinata ai margini fino agli anni Quaranta/inizio Cinquanta. E' in quegli anni che il blues inizia a confluire nella musica bianca, quella del mondo contadino e delle campagne dell'Est e del Sud-Est americano, l'hillbilly, che diventerà presto rockabilly, e con un' evoluzione rapidissima Rock'n'roll . Era ovvio che quella fisicita' insita nella nuova espressione musicale facesse presa immediata sul mondo giovanile, represso da un conformismo soffocante. Stava per accendersi una miscela esplosiva, che non solo avrebbe spazzato via molto del bigottismo americano, ma anche occidentale, e conferito ai giovani un potere nuovo ed inedito.
Se c'e' una figura artistica che rappresenta perfettamente e storicamente tutto questo, e' Chuck Berry, che dalla letteratura viene definito - il padre del rock'n'roll - e che nel 1954 ha gia' definito i canoni della nuova musica. Siamo negli anni in cui anche Elvis Presley sta cogliendo con forza l'essenza di quel nuovo modo di esprimersi, e Chuck ha gia' composto e registrato qualcosa, ma le storie dei due innovatori procedono giocoforza in modo diverso: Chuck e' nero, Elvis e' bianco e bello, e per quanto i lungimiranti manager delle case discografiche abbiano capito al volo ciò che sta per accadere e reclutino senza indugio gli artisti che suonano il nuovo genere, e' Elvis che sara' destinato a diventare l'idolo, il mito, osannato dalle platee bianche di teenagers e la figura piu' adatta a rappresentarne il moto interiore che sta accendendo i loro animi.
Chuck incontra le traversie giudiziarie e le discriminazioni tipiche dei giovani della sua razza, inoltre all'inizio i brani di sua composizione sono oggetto di plagi e furti musicali, con effetto frenante sul suo successo; nonostante questo sboccia, contemporaneamente a Elvis, Bill Haley, Jerry Lee Lewis, Little Richard e agli altri rockers della prima generazione.
" Maybellene", " Roll Over Beethoven " e sopratutto " Sweet Little Sixteen " sono i suoi primi hit, ma Chuck compone anche molti altri brani, canzoni che mettono da parte le tipiche frasi non-sense che stanno aprendo la strada al rock'n'roll ( Be-Bop-A-Lula, oppure Wop-bop-a-loo-mop alop-bom-bom ) e altre espressioni banali per testi che parlano delle problematiche quotidiane giovanili, piccole storie di ragazze e ragazzi che fronteggiano il pesante conformismo in famiglia e a scuola, e di cui " Sweet Little Sixteen " e' forse il brano piu' emblematico :
Suonano il vero Rock'n'Roll a Boston
A Pittsburgh,tutt'intorno a San Francisco
E giu' fino a New Orleans
Tutti i ragazzi vogliono ballare con la dolce piccola sedicenne
La dolce piccola sedicenne avra' almeno mezzo milione di fotografie firmate
Il suo portafoglio e' pieno di foto
Le colleziona una ad una, si emoziona cosi' tanto
Non vi piace guardarla mentre si scatena?
Oh mammina mammina per favore posso andare?
Sapessi quanto e' bello vedere uno spettacolo cosi' travolgente
Oh paparino, ti prego di' alla mamma che sei d'accordo
Dolce piccola sedicenne, lei ha il blues degli adulti
Vestiti aderenti e rossetto
Sfoggia sempre scarpe col tacco alto
Oh,ma domattina le cose cambieranno
E dovra' essere la dolce sedicenne che torna di nuovo a scuola




Incide quindi " Nadine", "No particular place to go", "Promise land","You never
Can tell", "Little Mary", "I want to be your driver", " Memphis Tennessee", l' erotica " My ding-a-ling" e l'hit degli hit, quel "Johnny B.Goode" che secondo la rivista Rolling Stone e' collocato al settimo posto su una classifica di 500 brani musicali. Una canzone che parla di un ragazzo di campagna che riesce ad emergere grazie all' abilita' con cui suona la chitarra, dedicata forse all'amico e coautore Johnnie Johnson o forse autobiografica.
Di tutti i rockers contemporanei, Chuck e' senza dubbio il piu' legato al blues e al jazz, e i grandi bluesmen di Chicago, Muddy Waters, Howlin' Wolf, Elmore James, sono gli artisti da cui trae maggiore ispirazione. Inoltre il suo virtuosismo alla chitarra lo pone su un piano artistico nettamente superiore ai colleghi, e sara' il primo e unico rocker a prendere parte a uno degli storici festival del jazz di Newport, nel 1958, proprio con la canzone " Sweet Little Sixteen " : il pubblico più intellettualmente impegnato si accorge di lui, e contemporaneamente prende atto del fenomeno rock'n'roll. La sua interpretazione e' stupendamente immortalata dal documentario-capolavoro su quella edizione del festival, " Jazz in un giorno d'estate " ( vedi www.jazznellastoria.it sezione Cinema ).
Chuck sara' presente con la sua musica in parecchi altri film, tra cui quello più rappresentativo di quegli anni dorati, " American Graffiti " di George Lucas ( vedi in sezione Cinema ), con i brani " Johnny B.Goode" e " Almost grown".
A inizio anni '60 e' l' artista che maggiormente ispira l' onda montante del rock inglese dei Beatles e dei Rolling Stones, e nonostante il rock'n'roll sia uscito dalla sua epoca d'oro, avra' davanti a se' una carriera lunghissima, fatta di memorabili concerti in tutto il mondo, con platee trabordanti ed entusiaste, appuntamenti a livello musicale altissimo in cui appare in tutta la sua maturità artistica e in cui mostra in modo inequivocabile tutta quella fisicita' tipica dello straordinario fenomeno che e' il rock'n'roll. Impossibile staccarsi dal ritmi piacevolmente ossessivi e ben amalgamati della sua chitarra, impossibile non restare polarizzati e coinvolti dal quel suo muoversi ritmico, flessuoso ed elegante sul palcoscenico. Una vitalita' in Chuck Berry mai cessata e da apprezzare, per chi volesse entusiasmarsi, in special modo nei concerti di Londra del 1972, e in quelli dove ha suonato con altri grandi come John Lennon e Tina Turner, tutti reperibili sulla rete.
Nell' autobiografia pubblicata nel lontano 1987, dove si alternano episodi della sua vita a versi, Chuck conclude :
Che possiate godere di giornate piene di musica
E di notti all'insegna del piacere
Che i vostri pensieri piu' confusi
Possano sciogliersi come rugiada al sole
Il rock e' entrato nella storia.


 

 

 

 

 

 

 
   
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