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CASABLANCA

Regia di Michael Curtiz, con Humphrey Bogart, Ingrid Bergman, Claude Rains, Paul Henreid, Peter Lorre, Sydney Greenstreet, e Conrad Veidt




di Corrado Barbieri




Se consideriamo che il film è del 1942, l'immortalità di questa opera ci appare ancor più straordinaria. Il fascino sta nell'esaltazione, evidente ma ben situata nei vari risvolti della storia, mai fuori luogo, dei valori fondamentali dell'amore, della lealtà, dell'amicizia e della libertà.
E in quale film da 70 anni li troviamo tutti così ben rappresentati, così in grado di emozionarci?
Poi, una conclusione unica, che lascia l'amaro in bocca, e che ha fatto scrivere a un filosofo attuale sulla " inevitabile fine degli amori corrisposti". I valori configgono tra loro, e le scelte divengono drammi, che li rafforzano e li evidenziano ancor più come tali.
Certo un film non realizzabile senza un interprete come Bogart (Rick Blaine), per quanto contornato dai più grandi caratteristi della storia del cinema.
Vi è anche una chiave, che da tempo non viene più usata, una canzone usata a "tormentone". Ogni passaggio emozionalmente importante, la vede ripetuta. Segreto per imprimere una storia nella mente.
Dice del suo film il regista nell'intervista acclusa nei contenuti speciali del DVD "era bello allora, è bello oggi, sarà bello sempre", io aggiungo per chi ha una certa sensibilita',ovvio. Ma lui aggiunge a sua volta che quando cantano la Marsigliese, pianse, come può accadere ancora oggi a chi lo vede.


 


 
   
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