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LA VOCE DIVENTA FACCIA!
I film di Frank Sinatra da salvare
L’uomo dal braccio d’oro
( The Man with the golden arm)
Di Corrado Barbieri
Come si puo’ toccare il top in due arti diverse, e Frank ce lo mostra nel 1955, con un’interpretazione strepitosa, che rimarrà negli annali del cinema. Per lo scrivente i premi non significano molto, pero’ quando si toccano certe vette vanno in qualche modo sottolineate. Il film “ The Man with the golden arm” e’ candidato all’Oscar, ma viene ignorato al punto di far vincere al suo posto una mediocrità assoluta. Perché? Caspita, parla ( e con che forza!) di droga! E l’America ipocrita, destinata a essere presto il maggior consumatore di droga nella storia, lo nasconde!
Poco male per un’opera che resta nella storia non solo per l’interpretazione di Frank, ma anche per essere una pellicola cult del mondo del jazz. Si’, perché le musiche sono di Elmer Bernstein, e i musicisti jazzisti di prim’ordine ! Bastano due battute del brano principale della colonna sonora, “ Clark Street”, e per sempre il film resta anche nella storia del jazz!
E scolpito nella storia troviamo anche il nome di uno dei più grandi registi di ogni tempo , Otto Preminger che lo dirige. Il cast oltre a Sinatra vede una insolitamente brava Kim Novak e un’alterna Eleanor Parker. Ma siamo in epoca di caratteristi, quelli senza i quali dopo una decina di anni il cinema si impoverirà non poco . Cioe’ tutta quella serie di personaggi di contorno, scelti ad hoc, che possono da soli caratterizzare un ambiente e al contempo suscitare reazioni di simpatia, di antipatia, di divertimento. E qui ce ne sono a iosa.
Frankie “ droga” Machine, “cartaio” e professionista del poker, torna da un periodo di detenzione a Chicago, durante il quale si e’ anche disintossicato dall’eroina . La’ ha intanto imparato a suonare la batteria, strada per un possibile mestiere pulito. Il suo proposito assoluto e’ di non ricaderci più, anzi cambiare vita e ambiente.
Il ritorno al suo vecchio quartiere sarà invece per lui immediatamente drammatico: la moglie Sophy ( la Parker) e’ psicopatica e simulatrice e si e’ messa su una sedia a rotelle fingendosi paralizzata dopo un incidente d’auto. Scopo, tener legato Frankie - innamorato di una vicina, Molly ( la Novak) - che in pratica ricatta con la finta malattia. Ma Frankie ha” il braccio d’oro “ e come cartaio e pokerista e’ considerato insuperabile dal torbido ambiente dei giocatori di professione e delle case da gioco clandestine, dove gli orari non esistono e le partite di poker possono durare anche giorni, insonni, dove l’ausilio della droga diventa indispensabile specie per chi ne è stato addetto. Nonostante i propositi, Frank finisce col ricaderci : il denaro e’ poco e la moglie ossessionante nelle sue lamentele. Accanto ai biechi personaggi che conducono la bisca, c’ è il sadico Louie, il pusher, che gli ammicca alla sua vecchia abitudine ad ogni incontro, non e’ facile per Frankie restarne fuori. Ha tuttavia l’appoggio e l’affetto di due persone esterne al sistema del gioco d’azzardo : “ Passero”, un semi ritardato simpatico che gli e’ affezionatissimo e Molly, la bella vicina con la quale vi é la strisciante relazione.
Il bisogno scatta, sono partite in cui girano grosse cifre, e i giocatori vogliono il braccio d’oro a dare carte e tenere banco, Frankie sarà in parte ricattato e in parte attratto dai guadagni, ricomincerà a stressarsi, e il pusher ( che a quei tempi eseguiva lui in vena l’iniezione di eroina ) riesce a convincerlo . Sarà impressionante, ed e’ rimasta negli annali, la ripresa ravvicinata degli occhi di Frankie subito dopo l’iniezione, con le pupille dilatate.
E ricomincia il calvario del drogato, con l’ossessione di trovare quel denaro che solo i ceffi del suo vecchio giro possono offrirgli . Inoltre e’ riuscito ad avere una prova di audizione in una grande orchestra per un posto da batterista ed e’ in uno stato di ulteriore apprensione.
Una sera si scontrano i grossi calibri del gioco d’azzardo in una partita epica che durerà tre giorni. La seconda notte e’ sfinito, ma il suo sponsor perde, e’ sotto di migliaia di dollari, e gli intima di continuare e mettere in azioni le sue dita, in grado di eseguire veri prestigi, in sostanza di barare per vincere. Ma e’ così stanco e poco lucido che viene scoperto dagli avversari e picchiato. In condizioni precarie la mattina dopo dovra’ affrontare l’esame per il posto in orchestra.
Nella realtà la band e’ quella del trombettista e compositore Shorty Rogers, in cui militano i più bei nomi del jazz californiano , quel West-Coast che sta diffondendosi in tutto il mondo, siamo nel 1955 : Conte Candoli, Pete Candoli, Maynard Ferguson, Pete Jolly, Lou Leivi , Frank Rosolino, Ralph Pena e alla batteria il genio Shelly Manne. Sarà proprio Shelly in persona che si alzerà per lasciare il posto all’esaminando Frankie, che con mani tremanti per il suo stato, sbaglia l’attacco e poi, poco lucido, impapocchia con i piatti. Un fallimento e intanto il bisogno della dose si fa pressante. Non ha il denaro e quindi il pusher gliela nega, dando luogo ad un diverbio che culminerà con l’atterramento del pusher. Frank scappa e si rifugia da Molly. Il pusher lo va a cercare a casa, ed entrando all’improvviso scopre che Sophy non è’ in carrozzina e si muove normalmente…la deride ma la ricatta anche, minacciando di spargere la voce nel quartiere. Vistasi scoperta e perduta, Sophy lo spinge con forza dal ballatoio del terzo piano, Louie muore e lei si precipita sulla sedia a rotelle, certa che la colpa dell’omicidio non potrà cadere su una paralitica.
Frankie, ricercato a questo punto per omicidio, e’ a casa di Molly. E qui inizia il momento recitativo storico di Sinatra. Molly vorrebbe che smaltisse la “ scimmia” aiutato da lei, ma Frank la mette davanti ai pericoli che potrebbe correre : il drogato di eroina in fase scimmia può giungere non solo ad autolesionarsi ma può uccidere chi cerca di fermarlo.
Molly lo chiude in una stanza, senza oggetti pungenti o taglienti, e la scena che segue e’ di quelle che non si dimenticano, e in Italia durante le proiezione ebbe un enorme effetto sui ventenni. Tremiti, gesti inconsulti, rotolate per terra, tentativi di sfondare le porte, un malessere a un tale livello da convincersi che l’unica via d’uscita e’ sopprimersi. Molly interviene per tempo mentre Frank sta gettandosi dalla finestra e ingannandolo dicendo che in uno stanzino ha una dose. Riesce a chiudervelo dentro e Frankie alla fine delle convulsioni perderà i sensi . Al mattino tutto si è placato. Frankie, avido di zucchero, ha smaltito per il momento la scimmia. Verrebbe da arguire che l’artista e’ stato talmente vero che deve aver presenziato a una scena simile oppure averne avuto un’esperienza diretta nei suoi momenti di depressione. Non lo si saprà mai, ma nessuna scena del genere si avvicinerà mai a questo livello di realismo interpretativo.
Intanto la polizia lo ricerca, certo che sia stato lui ad uccidere Louie . Sorprende pero’ la moglie non in carrozzella e la deduzione e’ semplice. Sophy si butta dal terzo piano. Balbettera’ a Frank prima di spirare, che lo amava.
Incredibile come ogni passaggio del film sia una spinta trascinante, senza soste, caratteristica della mano geniale di Otto Preminger, che, assieme all’interpretazione di Sinatra e alla colonna sonora, ne hanno fatto una delle grandi opere cinematografiche del 20* secolo.
LA MUSICA
La colonna sonora e’ incalzante, e sottolinea ogni dramma con crescendo ad alto volume. Costante, il battere dei 2/4 sul piatto di Shelly Manne, quasi ossessivo, al punto di indurre moltissimi giovani che negli anni 50 amavano gia’ il jazz, a iniziare a suonare la batteria.
Poi, in “ Clark Street”, c’è un break, un passaggio di tromba solo, composto da Sonny Rollins, sempre col sottofondo del basso e della batteria di Shelly ( incerto se alla tromba sia Pete Candoli o Ferguson) con forte riverbero : qualcosa si e’ placato - la scimmia di Frankie - il suono riverbera nelle strade, ognuno vive i suoi drammi personali nella sua solitudine . Poi la musica prosegue al ritmo di boogie, o meglio di rock’n’roll .
Poco male per un’opera che resta nella storia non solo per l’interpretazione di Frank, ma anche per essere una pellicola cult del mondo del jazz. Si’, perché le musiche sono di Elmer Bernstein, e i musicisti jazzisti di prim’ordine ! Bastano due battute del brano principale della colonna sonora, “ Clark Street”, e per sempre il film resta anche nella storia del jazz!
E scolpito nella storia troviamo anche il nome di uno dei più grandi registi di ogni tempo , Otto Preminger che lo dirige. Il cast oltre a Sinatra vede una insolitamente brava Kim Novak e un’alterna Eleanor Parker. Ma siamo in epoca di caratteristi, quelli senza i quali dopo una decina di anni il cinema si impoverirà non poco . Cioe’ tutta quella serie di personaggi di contorno, scelti ad hoc, che possono da soli caratterizzare un ambiente e al contempo suscitare reazioni di simpatia, di antipatia, di divertimento. E qui ce ne sono a iosa.
Frankie “ droga” Machine, “cartaio” e professionista del poker, torna da un periodo di detenzione a Chicago, durante il quale si e’ anche disintossicato dall’eroina . La’ ha intanto imparato a suonare la batteria, strada per un possibile mestiere pulito. Il suo proposito assoluto e’ di non ricaderci più, anzi cambiare vita e ambiente.
Il ritorno al suo vecchio quartiere sarà invece per lui immediatamente drammatico: la moglie Sophy ( la Parker) e’ psicopatica e simulatrice e si e’ messa su una sedia a rotelle fingendosi paralizzata dopo un incidente d’auto. Scopo, tener legato Frankie - innamorato di una vicina, Molly ( la Novak) - che in pratica ricatta con la finta malattia. Ma Frankie ha” il braccio d’oro “ e come cartaio e pokerista e’ considerato insuperabile dal torbido ambiente dei giocatori di professione e delle case da gioco clandestine, dove gli orari non esistono e le partite di poker possono durare anche giorni, insonni, dove l’ausilio della droga diventa indispensabile specie per chi ne è stato addetto. Nonostante i propositi, Frank finisce col ricaderci : il denaro e’ poco e la moglie ossessionante nelle sue lamentele. Accanto ai biechi personaggi che conducono la bisca, c’ è il sadico Louie, il pusher, che gli ammicca alla sua vecchia abitudine ad ogni incontro, non e’ facile per Frankie restarne fuori. Ha tuttavia l’appoggio e l’affetto di due persone esterne al sistema del gioco d’azzardo : “ Passero”, un semi ritardato simpatico che gli e’ affezionatissimo e Molly, la bella vicina con la quale vi é la strisciante relazione.
Il bisogno scatta, sono partite in cui girano grosse cifre, e i giocatori vogliono il braccio d’oro a dare carte e tenere banco, Frankie sarà in parte ricattato e in parte attratto dai guadagni, ricomincerà a stressarsi, e il pusher ( che a quei tempi eseguiva lui in vena l’iniezione di eroina ) riesce a convincerlo . Sarà impressionante, ed e’ rimasta negli annali, la ripresa ravvicinata degli occhi di Frankie subito dopo l’iniezione, con le pupille dilatate.
E ricomincia il calvario del drogato, con l’ossessione di trovare quel denaro che solo i ceffi del suo vecchio giro possono offrirgli . Inoltre e’ riuscito ad avere una prova di audizione in una grande orchestra per un posto da batterista ed e’ in uno stato di ulteriore apprensione.
Una sera si scontrano i grossi calibri del gioco d’azzardo in una partita epica che durerà tre giorni. La seconda notte e’ sfinito, ma il suo sponsor perde, e’ sotto di migliaia di dollari, e gli intima di continuare e mettere in azioni le sue dita, in grado di eseguire veri prestigi, in sostanza di barare per vincere. Ma e’ così stanco e poco lucido che viene scoperto dagli avversari e picchiato. In condizioni precarie la mattina dopo dovra’ affrontare l’esame per il posto in orchestra.
Nella realtà la band e’ quella del trombettista e compositore Shorty Rogers, in cui militano i più bei nomi del jazz californiano , quel West-Coast che sta diffondendosi in tutto il mondo, siamo nel 1955 : Conte Candoli, Pete Candoli, Maynard Ferguson, Pete Jolly, Lou Leivi , Frank Rosolino, Ralph Pena e alla batteria il genio Shelly Manne. Sarà proprio Shelly in persona che si alzerà per lasciare il posto all’esaminando Frankie, che con mani tremanti per il suo stato, sbaglia l’attacco e poi, poco lucido, impapocchia con i piatti. Un fallimento e intanto il bisogno della dose si fa pressante. Non ha il denaro e quindi il pusher gliela nega, dando luogo ad un diverbio che culminerà con l’atterramento del pusher. Frank scappa e si rifugia da Molly. Il pusher lo va a cercare a casa, ed entrando all’improvviso scopre che Sophy non è’ in carrozzina e si muove normalmente…la deride ma la ricatta anche, minacciando di spargere la voce nel quartiere. Vistasi scoperta e perduta, Sophy lo spinge con forza dal ballatoio del terzo piano, Louie muore e lei si precipita sulla sedia a rotelle, certa che la colpa dell’omicidio non potrà cadere su una paralitica.
Frankie, ricercato a questo punto per omicidio, e’ a casa di Molly. E qui inizia il momento recitativo storico di Sinatra. Molly vorrebbe che smaltisse la “ scimmia” aiutato da lei, ma Frank la mette davanti ai pericoli che potrebbe correre : il drogato di eroina in fase scimmia può giungere non solo ad autolesionarsi ma può uccidere chi cerca di fermarlo.
Molly lo chiude in una stanza, senza oggetti pungenti o taglienti, e la scena che segue e’ di quelle che non si dimenticano, e in Italia durante le proiezione ebbe un enorme effetto sui ventenni. Tremiti, gesti inconsulti, rotolate per terra, tentativi di sfondare le porte, un malessere a un tale livello da convincersi che l’unica via d’uscita e’ sopprimersi. Molly interviene per tempo mentre Frank sta gettandosi dalla finestra e ingannandolo dicendo che in uno stanzino ha una dose. Riesce a chiudervelo dentro e Frankie alla fine delle convulsioni perderà i sensi . Al mattino tutto si è placato. Frankie, avido di zucchero, ha smaltito per il momento la scimmia. Verrebbe da arguire che l’artista e’ stato talmente vero che deve aver presenziato a una scena simile oppure averne avuto un’esperienza diretta nei suoi momenti di depressione. Non lo si saprà mai, ma nessuna scena del genere si avvicinerà mai a questo livello di realismo interpretativo.
Intanto la polizia lo ricerca, certo che sia stato lui ad uccidere Louie . Sorprende pero’ la moglie non in carrozzella e la deduzione e’ semplice. Sophy si butta dal terzo piano. Balbettera’ a Frank prima di spirare, che lo amava.
Incredibile come ogni passaggio del film sia una spinta trascinante, senza soste, caratteristica della mano geniale di Otto Preminger, che, assieme all’interpretazione di Sinatra e alla colonna sonora, ne hanno fatto una delle grandi opere cinematografiche del 20* secolo.
LA MUSICA
La colonna sonora e’ incalzante, e sottolinea ogni dramma con crescendo ad alto volume. Costante, il battere dei 2/4 sul piatto di Shelly Manne, quasi ossessivo, al punto di indurre moltissimi giovani che negli anni 50 amavano gia’ il jazz, a iniziare a suonare la batteria.
Poi, in “ Clark Street”, c’è un break, un passaggio di tromba solo, composto da Sonny Rollins, sempre col sottofondo del basso e della batteria di Shelly ( incerto se alla tromba sia Pete Candoli o Ferguson) con forte riverbero : qualcosa si e’ placato - la scimmia di Frankie - il suono riverbera nelle strade, ognuno vive i suoi drammi personali nella sua solitudine . Poi la musica prosegue al ritmo di boogie, o meglio di rock’n’roll .
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