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"...E io ammiro la sua fortuna, Mister...? "BOND, JAMES BOND"

 




di Corrado Barbieri





Al casino', a Londra, vincente allo Chemin de Ferre contro una signora giovane e bella che chiede il suo nome.
E' l'inizio del fenomeno cinematografico e letterario legato all' Agente 007, da cui e' impossibile scindere l' autore degli scritti e creatore del personaggio dall'interprete della trasposizione cinematografica, perché quella e' la chiave del successo: Ian Fleming / Sean Connery.
Fleming, ex agente dei servizi segreti britannici nella seconda guerra mondiale con compiti rilevanti, rivoluziona la letteratura gialla del periodo (siamo negli anni '50) attingendo alle sue esperienze e creando un personaggio che sfugge alla realtà di quell'ambiente, essendo gentiluomo, raffinato, seducente. Un cliché a cui non e' estraneo il personaggio dei fumetti di Alex Raymond, Rip Kirby (vedi nella sezione Comics).
James Bond, Agente 007, dove il doppio zero significa avere licenza di uccidere, sarà caratterizzato dalla sua classe, dai gusti raffinati nel vestire, nel bere, nel mangiare, nel fumare e dal sedurre donne assolutamente affascinanti. Abitudini che a loro volta presenteranno risvolti che influiranno sul pubblico creando vere e proprie mode.
Così il cocktail Vodka-Martini (mescolato, non schekkerato...), i tabacchi pregiati per la pipa (il personaggio dei romanzi si fa preparare una speciale miscela da un negozio di Londra...), lo champagne Dom Perignon di particolari annate, vestiti sportivi dalle fogge inusitate (il famoso "pagliaccetto" 007...) mostrati dai film saranno delle autentiche novità per il pubblico.
Sean Connery e' in pratica sconosciuto, ha fatto qualche particina qui e la', e quando i produttori Harry Saltzman e Albert Broccoli, che avevano acquisito i diritti da Fleming, stanno arrovellandosi per trovare l'attore giusto che interpreti Bond, salta fuori quasi per caso: lo noterà la moglie di Saltzman, in un film di Disney, e dirà "quello e' il nostro James Bond! "Siamo nel 1962 e "007 Licenza di uccidere" (Dr.No nell'originale) appare sugli schermi in Inghilterra.
Il regista e' Terence Young, che non solo spesso discostera' il film dal romanzo, ma darà un tocco tutto speciale alla pellicola: grande stile nella grafica di apertura (che costituirà poi la sigla della serie) scene iniziali di grande effetto estetico (silhouettes che si muovono su fondi colorati che si alternano), il brano "James Bond Theme" con un caratteristico motivo eseguito dalla chitarra elettrica, una colonna sonora azzeccatissima e una serie di trovate sorprendenti, spesso, come detto, differenti dalle pur originali che caratterizzavano il romanzo.
Il pubblico ne risulterà polarizzato, e se al debutto il successo non parte immediamente, ben presto esploderà. Nasce la serie di film forse di maggior successo del secolo: gli incassi sono iperbolici, la gente deve attendere anche parecchi giorni prima di riuscire a entrare nelle sale gremite.
E la scelta di Sean Connery si rivela un centro assoluto: ha il fisico, l'eleganza, la classe, la giusta dose di ironia, il fascino misterioso della spia. E ancora interviene la mano felice della regia : il nemico non e' l' Oriente, e' la SPECTRE (Speciale Esecutivo per Controspionaggio, Terrorismo, Ritorsioni, Estorsioni, come spiega il Dr.No a Bond, suo prigioniero ), qualcosa che possiamo definire, certo casualmente, profetica, poiche' anticipa di decenni una realtà che se non avrebbe visto questa sigla, quelle dinamiche, e quelle tematiche, se ne sarebbe nel nuovo millennio per molti versi terribilmente e drammaticamente accostata.
Nascono con il film anche le cosiddette Bond Girl, le donne affascinanti che l'Agente 007 dovrà sedurre. Indimenticabile, anche se oggi non puo' certo risultare di quell'impatto, l'uscita dall' acqua di Ursula Andress, con un bikini da lei personalmente disegnato.
Non ci sono cadute di ritmo in "007 Licenza di uccidere", eventi sorprendenti si susseguono nello splendido scenario della Giamaica (dove Fleming aveva una casa in cui si recava due mesi all'anno, gennaio e marzo, per scrivere i suoi romanzi), mentre la colonna sonora fa fluire perfettamente l' intera vicenda.

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"A 007 dalla Russia con amore" (From Russia With Love). E' il 1963, esce la seconda trasposizione in film di un romanzo di Ian Fleming e risulterà in assoluto la piu' bella di tutte, sia dal punto di vista della trama che delle scenografie.
Sono nella realtà gli anni cruciali della Guerra Fredda, e una vicenda che ruota attorno a una macchina decrittatrice (il Lector, successore, anche nella forma estetica, dell'Enigma tedesca di 20 anni prima) da sottrarre ai servizi segreti sovietici e' estremamente attuale e credibile.
Ma anche questa volta non si tratterà di uno scontro tra Est e Ovest (un accorgimento, c'e' da aggiungere, anche molto opportuno) e il nemico sarà ancora la SPECTRE, infiltratasi nel KGB per impossessarsi del congegno.
L'organizzazione e' spietata e si serve delle menti più criminali sulla piazza, capeggiata da Ernst Stavro Blofeld, crudele e sadico, che mette a disposizione dei suoi agenti invenzioni sofisticate per uccidere gli avversari: orologi con filo di acciaio per lo strangolamento, scarpe contenenti una punta acuminata al curaro per freddare l'avversario con un solo calcio.

Continuano così le trovate assolutamente nuove che il pubblico ormai si attende dai film con 007 protagonista.
Una bella canzone romantica interpretata dal cantante inglese Matt Monro e' il motivo principale del film, che apre sempre con la sigla del Bond Theme. La Bond- girl e' una splendida Daniela Bianchi, attrice da poco tempo che non continuerà sulla strada del cinema.
Sean Connery ormai si muove con assoluta disinvoltura nei meandri delle scene volute da Young che come sempre hanno una dinamica serrata, sulla base di una trama sempre ricchissima di colpi di scena e di situazioni imprevedibili. Straordinaria risulterà per tutti la sequenza nel campo di zingari con la lotta assolutamente inedita e spettacolare di due ragazze che si contendono con la violenza l'innamorato, e che subito lascia il pubblico sconcertato e col fiato sospeso: ci si attende un finale sanguinario che non ci sarà.


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A quel punto nel pubblico viene a crearsi una vera e propria attesa per il prossimo film dell' Agente 007. Si aspettano le straordinarie invenzioni che le storie di Fleming e la regia proporranno, si attende di vedere la prossima fascinosa protagonista femminile e come James Bond se la caverà nei complessi tranelli che la turpe SPECTRE gli preparerà.
Ed ecco che arriva nel 1964 "007 Missione Goldfinger" (Goldfinger), diretto da una mano che si nota diversa, quella di Guy Hamilton. E' il picco delle invenzioni e della fantasia tra le opere qui prese in considerazione, e anche della suspence.
Immaginare in effetti di rendere le riserve auree americane a Fort Knox radioattive contaminandole con una bomba al cobalto, e quindi dominare il mondo dopo aver tesaurizzato, non e' in effetti una trovata da poco in un giallo...!
E' qui che appare la famosa auto con autodifesa, la Aston Martin che rimarra' credo per sempre negli annali delle novita' tecnologiche inserite nei film: possiede mitragliatrici posteriori, una corazza posteriore antiproiettili, rostri con cui perforare in corsa le gomme delle auto che si affiancano, uno spruzzatore di olio per cospargerne l'asfalto, getti potenti di acqua, il seggiolino del passeggero eiettabile e una mappa digitale su cui poter seguire un'auto in cui si e' inserito di nascosto un cip trasmettitore.

Ma l'aspetto e' quello di una normale auto sportiva. Non e' tuttavia che l'invenzione piu' eclatante, perche' molti altri congegni inaspettati sorprenderanno il pubblico, tra cui un cilindro con una lama affilata nella tesa che un possente coreano, Oddjob, guardia del corpo di Goldfinger, lancia come un frisbee per uccidere gli avversari. Un' altra trovata e' costituita anche dalla tortura con raggio laser che Goldfinger praticherà a Bond prigioniero.
Shirley Bassey, con una straordinaria voce metallica e penetrante ci spiega chi e' Goldfinger e la canzone resta il simbolo inconfondibile della pellicola.


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924mila dollari del 1965, un record, e' l'incasso di "Thunderball: Operazione Tuono" (Thunderball), diretto da Terence Young. Senza dubbio e' il film piu' scenico della serie, e quando si arriva a inserire nelle sequenze un grande bombardiere Vulcan della RAF, non puo' che essere cosi'!
Con la sua linea da manta, fornisce un momento di stupore e di entusiasmo anche ai conoscitori della materia, giacche' si tratta di una presenza senza precedenti. Se poi si considera la battaglia finale, tutta svolta sott'acqua con mezzi concepiti ad hoc e con fucili subacquei come armi, tra le truppe della SPECTRE, al comando di Emilio Largo (Adolfo Celi) e quelle dell'esercito americano, si ottengono una spettacolarita' e una novita' davvero inaspettate, soprattutto per quei tempi.
Ma la vera chiave, quella poi destinata a proiettare queste realizzazioni nel persempre, sta nel concetto di - verosimiglianza - delle scene, degli attrezzi impiegati, degli eventi rappresentati, elemento che nei decenni successivi andrà perdendosi a favore della spettacolarità della tecnologia fine a se stessa.
In quelle pellicole in pratica tutto cio' che veniva inserito poteva essere gia' trasponibile nella realta', un merito di considerevole valenza della regia e della produzione, e se aggiungiamo l'elemento carisma di Connery, il loro enorme successo e' spiegato.

Vale la pena pero' di sottolineare in questo episodio della saga cinematografica di 007 la presenza di una Bond-Girl superba per classe e fascino, Claudine Auger, qui al massimo della sua forma nella parte di Domino Vitali e partner esteticamente ideale per uno Sean Connery anch'esso all' apice della sua forma fisica.


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"007 Si vive solo due volte", una volta quando vivi, e l'altra quando vedi in faccia la morte. Questo fa dire nel romanzo Ian Fleming. - Una volta per la tua vita e l'altra per i tuoi sogni - canta invece Nancy Sinatra nel motivo conduttore con lo stesso titolo del film "You Only Live Twice", del 1967.
E' un Bond un po' appesantito fisicamente quello che entra in azione in Giappone, alla ricerca di una misteriosa base da cui partono missili "cannibali" che catturano in orbita sia navicelle spaziali americane che sovietiche, disegno messo in atto per far si' che le due superpotenze possano annientarsi fra loro. Naturalmente i missili sono della SPECTRE, che ha tanto di attrezzature spaziali nascoste in un cratere vulcanico ben mimetizzato da un falso lago, in realtà una gigantesca botola di metallo apribile.
Una spettacolarità non di molto inferiore a quella di "Thunderball", con tanto di battaglia finale nel cratere ed esplosione finale. Per la prima volta appare Blofeld, lo spietato capo della SPECTRE, che incontra finalmente Bond. Riesce alla fine a sfuggire, ma... Pur con una vistosa e sinistra cicatrice all'occhio, e' impersonato dall'amabile Leonard Pleasance, e chi ha visto in quegli stessi anni il capolavoro "La grande fuga" (The Great Escape) non riesce a figurarselo cattivo...


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Ian Fleming scrisse 11 romanzi e tre raccolte di racconti, tutte storie di alta valenza in quel genere letterario.
Sean Connery interpreto' quei cinque straordinari film, per poi riapparire, ancora piu' appesantito, in un sesto "007 Una cascata di diamanti" (Diamonds are forever) nel 1971. Aveva dichiarato apertamente che era stanco di ricoprire quella parte che lo aveva reso uno stereotipo e desiderava altro. La vicenda e' comunque mal strutturata, con poca suspence, e trovate fiacche hanno preso il posto delle geniali invenzioni e dinamiche dei film precedenti. A poco servirà a caratterizzare il film il motivo "Diamonds Are Forever" che ben interpreterà Shirley Bassey .
E tutti gli altri film con altri attori in luogo di Connery come 007? E i tanti autori che hanno voluto continuare a scrivere storie di 007 dopo Fleming?
Beh, ci sono sempre stati film, attori e autori di serie C...






 

 
   
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