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AVANTI MA DIRITTO IL PARADISO

Di Duccio Castelli



Avanti.
Che se passi diritto
c’è.
L’amico che ti ha lasciato
L’amica che s’è perduta
Quel cane
Speciale che da bambino avevi
Quella maestra che amavi
Quel fiore che regalasti a tua madre
Quel sole che si
Addormentava tra i capelli della
Tua ragazza dispersa
E quell’orsa triste
Nello zoo dove Uzielli andava
Ogni giorno a salutare
Ma ora è allegra e c’è
Se passi dritto
C’è quella Seicento truccata
Che aveva Mimmo ma tu no
Con quel grasso rombo
Mentre restavi lì e lui andava
C’è quel violino
Che ti fece impazzire
Quella bandiera a scacchi lontana
C’è se vai dritto più avanti
C’è non temere,
Il tepore della tua
Mamma c’è
Manfredi soporifero e simpatico
Che fumava con un bocchino dorato
E tu decenne andavi
A letto e salutavi
Mentre in salotto
Chiacchieravano a un’abat-jour soffusa, piano
Che il bambino dorme
E ancora c’è in montagna
Ma non soffonde
Più
Ma se tu passi dritto
C’è ed ancor più soffonde
Credimi,
Ed il padre che ci mette a letto
E il caldo piumone
E Il freddo dell’androne di sotto
Ma noi che siamo sopra
C’è tepore
Che tutto c’è, ti dico, e ben lo so
Perché lo vedo oggi
Limpido a conferma
Mi giunge certo
Un brivido
Da quella pace.
Avanti.

 
   
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