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DI ALBERI E DI VITE 



Di Duccio Castelli 



L’albero di Robin
C'era un arbusto, dove il tornantino  della mulattiera piega a monte e nel fare il fieno, quel ramaccio andava sradicato. Il mio Robin allora bimbetto disse "non tagliallo!". Sì lasciò.
Negli anni si rivelò un alberaccio di poco conto, innominato, senza frutti né legno di pregio. Con tanti rami fitti e disordinati, insomma brutto come il famoso scaraffone napoletano. 
Lo difesi poi nei decenni: è ancora lì. Va verso il mezzo secolo. 
È l'Albero di Robin.

 

S.Teresa
Una pianta grassa che compie 70 anni...
Avevo cinque anni quando nel 1951 Teresa Borroni, una nostra domestica, ce la regalò. Arrivo’ dal mercato con la piantina in un vasetto, regalandola a mia mamma, che la trapianto’ nel vaso sferico dove e’ tuttora. “ Santa Teresa!” esclamo’ Teresa, fiera e con la sua erre alla francese.
Teresa scomparve qualche anno dopo ma la pianta ha continuato a seguirmi, lustro dopo lustro, anche se colpevolmente per due lunghi anni e’ stata dimenticata in una terrazza. Oggi, rigogliosa e rispettata, continua la sua vita e probabilmente l’ affetto e’ diventato reciproco.

 

 

 

 
   
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